Arriva Alptransit, ma c’è ancora un passaggio a livello in città
Il grande progetto svizzero prevede un notevole aumento di traffico ferroviario. Due i temi aperti sul territorio gallaratese: l'unica intersezione a raso rimasta e le barriere antirumore
Anche l’Italia farà la sua parte per il “terminale Sud” dell’Alptransit, il grande progetto di trasporto ferroviario attraverso le Alpi che la Svizzera sta – con preciso cronoprogramma – completando. Sia chiaro: per ora in Lombardia non si parla di nuove linee ferroviarie, ma solo di un adeguamento di quanto già esiste, in particolare risolvendo il problema delle intersezioni strada-ferrovia. FS e Regione Lombardia hanno stanziato 30 milioni di euro per eliminare i passaggi a livello: un impegno che riguarda in particolare l’area tra Luino-Laveno a Nord e Gallarate e Sesto Calende a Sud.
Ma il tratto di ferrovia non finisce a quell’area: ad esempio si devono afffrontare i nodi nella città di Gallarate e nella vicina Busto, un polo tra i più importanti nel Nord-Ovest per le merci. A Gallarate la “trasversale delle Alpi” – opera da miliardi di franchi svizzeri – si riduce a un solo binario da Laveno, che attraversa l’area di collina prima di collegarsi al resto della rete (linea Milano-Gallarate)
Eppure, dentro alla città abitano migliaia di persone e anche qui si sta facendo i conti con la previsione di aumento del traffico: la stessa Rete Ferroviaria Italia (gruppo FS) ha intenzione di eliminare il passaggio a livello in località Crenna, l’unico rimasto, posto in un punto considerato potenzialmente a rischio, dove il treno che viene da Nord si avvicina in curva e all’interno di una “trincea”, quindi con limitata visibilità (pericoloso anche in caso di veicoli che per colpa degli automobiolisti rimangono bloccati tra le sbarre: è successo, vedi qui). «La richiesta che abbiamo fatto è che la chiusura sia accompagnata dall’ampliamento del sottopasso vicino» spiega Cinzia Colombo, assessore all’ambiente del Comune di Gallarate. Il tema era stato ripreso anche all’interno del consiglio comunale, che aveva chiesto – su proposta di Matteo Ciampoli, consigliere della Lega Nord attento al tema – di prendere posizione per tempo.
Il passaggio a livello è quello all’incrocio tra le vie Bellini, Bassetti, Micca e Galvani: proprio sull’ultima di queste vie citate sta il sottopasso che costituirebbe buona alternativa, ma che attualmente è a senso unico (ci passa solo un’auto alla volta). Di qui la necessità di ricostruirlo, allargandolo: «Il sottopasso stato inserito nella lista delle opere previste dalla Provincia» continua l’assessora Colombo. Solo che l’intervento a Gallarate è attulamente – nella lista di priorità del territorio, «a metà della lista, che non è interamente finanziata». Nel lotto d’interventi da 300 milioni ci sono prima nodi di viabilità decisamente più problematici, come i passaggi a livello sulla Provinciale a Ispra o quelli che danno accesso al paese di Leggiuno (che si trova nel punto di confluenza tra due linee). «La richiesta della Provincia al Ministero è comunque quella della attuazione di tutte le opere».
Altro tema è invece quello delle barriere antirumore: strumento a volte contestato (per la tendenza a creare alti “muri” lunghi anche centinaia di metri), ma che è spesso molto gradito a chi abita lungo la ferrovia. RFI, in base ad una legge del 1995, ha proceduto a individuare una graduatoria sulla base del rumore prodotto e del contesto: a Gallarate come in molte altre aree si è molto in ritardo nella definizione degli interventi. «Noi abbiamo fatto presente l’aumento di traffico che si è verificato negli anni, a fronte di mancati interventi: RFI ha attualmente stanziato risorse per poco meno di 10 milioni di euro». L’intervento prioritario, in questo caso, prevede barriere antirumore sulla linea per Domodossola, per centinaia di metri, dalla zona sotto a Crenna (Corso Sempione) fino al periferico quartiere di Moriggia.
Gallarate vorrebbe che si facesse di più: «Con richiesta ufficiale – continua Colombo – abbiamo chiesto anche un tratto della linea per Luino in via Pietro Micca, a ridosso del passaggio a livello», dove i treni passano in poche decine di metri dalla trincea a un rilevato con le rotaie all’altezza delle finestre. «RFI ha risposto che questo intervento è attualemente molto più in basso in graduatoria. Servirebbe declassare altre opere con autorizzazione di altri Comuni». Il Comune però vorrebbe rilanciare la richiesta, sulla base di un dato: «La graduatoria tiene però conto del rumore esistente oggi, non delle prospettive di Alptransit che prevedono un aumento del traffico e quindi della rumorosità media nell’arco di notte e giorno». Sul programma d’interventi contro il rumore il Comune di Gallarate incontra oggi (27 gennaio) anche l’operatore privato di logistica Hupac.
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