Rapina a Lady Ossola, 5 italiani indagati
La maxi rapina all'ex braccio destro di Mister Ignis, Giovanni Borghi. I carabinieri hanno arrestato un presunto bandito durante una rissa per gelosia, e sono risaliti così all'intera banda

Sarebbe stato un commando di 5 italiani, a compiere la rapina del 19 giugno a Comerio: un colpo che fruttò 500mila euro ai malviventi. Il gruppo era composto tre persone coperte dai passamontagna e armate, un basista che rubò l’auto, e un palo che aspettava in strada. La vettura venne presa a Cunardo qualche giorno prima. Oggi mercoledì 13 aprile inizia l’udienza preliminare a Varese contro la banda. I sospettati sono un tradatese di 46 anni ora in carcere a Bergamo, un calabrese di 54 anni di Varese, un casertano di 46 anni di Barasso accusato di aver rubato l’auto, un 59enne di Barasso, un calabrese di 35 anni di Cugliate Fabiasco.
I carabinieri sono giunti a loro dopo indagini serrate tra tabulati e telecamere e anche grazie a una coincidenza. Uno dei tre banditi, E.P. 46 anni, un varesino che vive da tempo a Romano di Lombardia, è stato arrestato lo scorso 7 luglio per una rissa e si trova in carcere a Bergamo da allora. L’uomo, preso da folle gelosia, voleva aggredire in un bar la ex fidanzata ma si è trovato di fronte i carabinieri ed è stato arrestato per stalking e violenza su pubblico ufficiale.
Durante la rissa i testimoni l’hanno visto togliersi l’orologio d’oro e nasconderlo in una siepe. I carabinieri l’hanno recuperato e sono risaliti al proprietario del Cartier originale grazie al numero di serie, scoprendo che nel 2004 la signora Ossola l’aveva portato in riparazione in una nota gioielleria del centro di Varese. Lo stesso gioiellere, sentito dai carabinieri, ricorda che proprio un uomo che potrebbe essere E.P. venne qualche giorno dopo il colpo di Comerio per chiedere una stima dell’oggetto, probabilmente senza rendersi conto che in quella gioielleria era solita fornirsi la signora derubata.
Ora E.P. è in carcere, raggiunto da una ordinanza di custodia anche per la rapina. La ricostruzione che arriva in udienza preliminare è che lui e altri due complici, abbiamo compiuto il furto nella notte. Ognuno dei tre uomini aveva una pistola. Entrarono nel giardino, sorpresero la donna, che ha 86 anni, e la badante. Si fecero aprire ben due casseforti, infilarono i soldi rubati, i gioielli e anche l’orologio che aveva al polso la signora, in una valigia “Luis Vitton” prelevata in casa e fuggirono. I cinque si dichiarano innocenti, ma la scenata di gelosia che ha portato in carcere E.P. potrebbe costare caro a tutti.
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