Rubate telecamere e metalli alla discarica di Cavona
Oltre all’impianto di video sorveglianza anche piombo e strumentazioni. Danno di diverse migliaia di euro. Denuncia ai carabinieri
Telecamere sparite, fili tagliati, una tonnellata di piombo per batterie d’auto del valore di migliaia di euro, oltre a compressori e oggetti per la carica dei frigoriferi.
È stato un bottino ingente quello messo a segno non più tardi di due settimane fa all’impianto di conferimento rifiuti, da tutti conosciuto come “la discarica di Cavona”, nel comune di Cuveglio.
Della questione se ne parlò nel corso dell’ultima assemblea di Comunità Montana, il 31 marzo quando in un intervento, il consigliere Augusto Caverzasio, sindaco di Casalzuigno, foto alla mano prese la parola per informare l’assemblea del fatto.
La denuncia è stata fatta ai carabinieri da Econord, l’azienda che ha vinto l’appalto per la raccolta rifiuti nei comuni che hanno aderito alla convenzione con la Comunità Montana Valli del Verbano.
Siamo andati all’impianto a verificare la situazione e le telecamere, non più tardi di martedì scorso, erano ancora assenti: i ladri con ogni probabilità hanno agito durante la notte intervenendo subito sull’impianto di video sorveglianza per poi entrare nel perimetro delle aree di conferimento, puntare sui cassoni del metallo, e asportare anche il resto.
Il motivo di questi furti si legge tra le righe dei listini dei quotidiani finanziari dove vengono riportati i valori delle carcasse dei metalli.
Un business, quello del riciclo delle componenti metalliche di molti degli oggetti portati in discarica, che fa gola alle organizzazioni criminali, come alla micro criminalità.
Si ricorderanno le decine di notizie di cronaca soprattutto per furti che hanno a che fare col rame, metallo diventato molto ricercato negli ultimi anni per il boom dell’economia cinese avida di materie prime.
Ma anche il ferro, il piombo e altre componenti piuttosto comuni nelle discariche hanno quotazioni importanti. Come il caso del piombo. Il listino del Sole24Ore di oggi, 8 aprile, parla di un valore che oscilla fra i 1.688 e i 1.706 dollari alla tonnellata.
Per questo a Cavona ne è stata sottratta una intera cassa del peso approssimativo appunto di mille chili.
In passato nell’impianto di Cavona si sono verificati episodi analoghi, e da Comunità Montana, che coordina il conferimento nella piazzola, chiedono maggior controllo del territorio soprattutto in una zona che rimane isolata, ai margini del bosco e raggiungibile attraverso strade confinali di campi e frutteti.
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