Tra Milano e Gallarate servono più carrozze
Il Comitato Pendolari Milano-Gallarate chiede alla Regione aggiornamenti sulle composizioni Coradia 6+6 vagoni. E rilancia la segnalazione sul Luino-Milano del mattino in questi giorni ridotto a tre carrozze
Il Comitato Pendolari Gallarate-Milano torna a chiedere a Regione Lombardia d’intervenire per migliorare il servizio ferroviario. L’attivissimo comitato della linea non fa una richiesta generica, ma specifica: «a che punto è l’assegnazione della composizione di Coradia 6 + 6 su alcuni treni molti critici, in particolare sui 5305, 5324, 5328?».
I Coradia sono i più moderni convogli regionali, destinati in particolare a treni diretti: esistono in versione da cinque o sei “casse” (che significa vagoni) e possono essere agganciati in più unità, per aumentare il numero di posti. FNM ne ha acquistati a cinque e sei casse, alcuni convogli sono stati poi portati da cinque a sei casse (è un intervento straordinario complesso, che viene fatto dal costruttore dei treni, non nei depositi Trenord).
Il comitato pendolari aveva già portato la richiestra a Regione Lombardia, che «nel 2016, aveva risposto positivamente in termini di fattibilità». L’intervento, secondo il comitato, è necessario: «Facciamo presente che, attualmente, sul servizio regionale Varese-Milano risultano tre coppie di Coradia, in composizione Ale 425 + 425 (cinque casse + cinque); un TSR da cinque pezzi (o in sostituzione due da tre pezzi o, molto più apprezzato, nel dicembre 2016 un TSR r6); un Coradia con composizione 5+ 6 casse (visto poche volte)». Insomma: il passaggio alle “sei casse+sei” sarebbe un passo in avanti significativo (offrirebbero un totale di 604 posti).
Nella lettera alla Regione – che finanzia il servizio di traporto pubblico locale, poi affidato a Trenord – il comitato rilancia anche una segnalazione specifica: «I pendolari della tratta Luino-Milano segnalano che, in questi giorni, il treno 20309 viene fatto con materiale TSR R3 e che lo stesso non è sufficiente per il carico dei passeggeri». Si tratta di uno dei treni diretti che dal lago raggiungono direttamente Milano (senza cambio a Gallarate), quindi molto “appetibile” per i pendolari su lunga distanza. «Da Ternate in poi i viaggiatori puntualmente sono costretti a stare in piedi per circa un’ora. L’utenza ha chiesto informazioni ai vari controllori, senza ricevere risposta».
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