Addio a Roberto Molinari, raffinato fotografo d’arte
Se n'è andato a 71 anni l'apprezzato fotografo gemoniese che ha lavorato con numerosi pittori e scultori. Il funerale mercoledì 26 alle 10,30
La comunità di Gemonio e il mondo varesino dell’arte piangono – l’una accanto all’altro – la scomparsa di un personaggio poco noto al grande pubblico ma molto amato da chi lo conosceva bene. Roberto Molinari, classe 1946, di professione odontotecnico, riversava però nel suo hobby principale – la fotografia d’arte – tutto il suo talento.
Una qualità quasi nascosta da Molinari, schivo e umile nell’offrire il suo obiettivo a diversi grandi nomi della scultura e della pittura. Meticoloso nel suo lavoro, preciso, ma anche dotato di un occhio sopraffino, il 71enne di Gemonio è stato l’autore di scatti che sono poi serviti per impreziosire decine di cataloghi e pubblicazioni.
Ha lavorato con Albino Reggiori, Sergio Tapia Radic, con Paolo Borghi e tantissimi altri, ha realizzato servizi per i musei “di casa”, il Bodini di Gemonio e il Salvini di Cocquio Trevisago, ha affiancato tanti altri artisti (di recente aveva un progetto con Alberto Casiraghy, si era da poco sentito con Vincenzo Morlotti) e ha lasciato anche al suo paese tante immagini, “inventariando” con le sue fotografie anche tutto il patrimonio artistico parrocchiale.
Molinari è mancato domenica 23 aprile, al termine di una breve malattia. Il funerale sarà celebrato alle 10,30 di mercoledì 26 aprile nella chiesa di San Pietro a Gemonio, gioiello del romanico a pochi metri dalla sua abitazione. Un luogo che il fotografo amava in modo particolare e che ha immortalato in centinaia di scatti.
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