Castellanza pensa allo Sprar e convoca le associazioni

Il sindaco Cerini esce allo scoperto con una nota: "Stiamo vagliando l'ipotesi con le associazioni cittadine, nulla di deciso ma il Prefetto ha sottolineato la necessità di un'accoglienza di secondo livello"

Profughi Como

Castellanza si scontra, dopo anni di dinieghi alle richieste del Prefetto di Varese, con l’eventualità dell’arrivo in città di un gruppo di profughi che potrebbero essere ben più di 30 e l’amministrazione prepara il terreno per non farsi travolgere come accaduto in molte altre realtà.

Da settimane si inseguono le voci sull’argomento ma di concreto, per il momento, c’è solo l‘incontro tra Palazzo Brambilla e le associazioni del territorio indirizzato a raccogliere disponibilità per avviare un progetto Sprar, ovvero quell’accoglienza di secondo livello alla quale potrebbero accedere principalmente stranieri che hanno ottenuto il permesso per motivi umanitari.

«L’incontro con le associazioni su questo argomento è stato di carattere formativo- informativo , come si legge nell’ordine del giorno della lettera di convocazione. In quella sede abbiamo voluto porre le basi per aprire il confronto con loro, che rappresentano una buona parte della popolazione castellanzese, visto che sono state invitate circa 70 associazioni» – spiega il sindaco Mirella Cerini in risposta ad alcune dichiarazioni da parte di esponenti leghisti.

La sindaca ci tiene a precisare che «Non c’è nessun progetto già pronto e definito, ma abbiamo avviato un percorso per poter accedere al finanziamento da parte del Servizio Centrale, per l’attivazione di un servizio S.P.R.A.R. Questo percorso prevede anche momenti di confronto politico e con tutta la cittadinanza».

Quello dell’accoglienza ai richiedenti asilo e ai rifugiati è un tema sul quale in questi mesi, sia ANCI che le Prefetture stanno costantemente chiedendo collaborazione alle amministrazioni comunali, che possono decidere se subire scelte fatte da altri o essere protagoniste nel proprio territorio nell’organizzazione e nella gestione di un ‘accoglienza che non segua più logiche emergenziali, ma logiche di inclusione e integrazione.

Per rispondere poi ad alcune affermazioni fatte sui social dai soliti “ben informati”, su quali sono le richieste della Prefettura di Varese, il sindaco riporta uno stralcio dell’ultima comunicazione inviata dal Prefetto ai sindaci della provincia di Varese:

Quanto sopra si comunica per ogni conseguente valutazione da parte delle S.S.L.L. confermando nuovamente, come illustrato anche nel corso dei numerosi incontri diretti tenutisi sul tema, l’assoluta necessità che in questa provincia venga dato corso al più presto alla citata progettualità S.P.R.A.R. al fine, almeno di riequilibrare in modo adeguato le proporzioni dell’accoglienza dei richiedenti asilo che, attualmente continua ad essere assicurata in modo pressoché esclusivo da parte di questa Prefettura

«Quindi – conclude il sindaco – vogliamo per l’ennesima volta rinnovare la nostra disponibilità al dialogo, che per essere proficuo e costruttivo, deve basarsi sul rispetto della verità e della posizione dell’altro, anche se diversa dalla propria. Siamo infatti convinti che una comunità se vuole essere tale, deve essere in grado di integrare e rispettare le differenze, riconoscendole come ricchezza per tutti».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Aprile 2017
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