Gallarate ricorda il sacrificio di Luciano Zaro
Il giovane patriota fu ucciso sulla porta di casa dalle squadre fasciste, nell'inverno del 1944. La celebrazione si tiene nella piazza che porta il suo nome
Gallarate ricorda il sacrificio di Luciano Zaro, giovane patriota ucciso sulla porta di casa dalle squadre fasciste, nell’inverno del 1944.
Domenica 26 novembre 2017, alle ore 12.00, l’Anpi, insieme ai familiari del Martire, deporrà una corona di alloro sulla lapide che ne ricorda il sacrificio, in via Garegnani a Gallarate, prospiciente la piazza che oggi è appunto dedicata a Luciano Zaro.
«Luciano Zaro fu assassinato la sera del 24 novembre 1944, nella propria abitazione nella frazione di Arnate in Gallarate, mentre era assieme alla madre: alcuni tristi figuri della Brigata Nera agli ordini del famigerato Maresciallo Crosta, con il pretesto di cercare armi nascoste dai partigiani, fecero irruzione nella casa. Il giovane Zaro rispose pacatamente ai pressanti, minacciosi interrogatori, affermando che nella sua casa non vi erano armi di nessun genere: nonostante ciò, e nonostante in effetti non furono ritrovate armi, il Maresciallo Crosta ne ordinava comunque l’arresto, intimandogli di seguirlo in caserma. Il ragazzo, visti inutili i suoi argomenti di difesa, si apprestò quindi ad indossare un capo di vestiario che lo proteggesse dal freddo, e mentre ciò faceva, il Crosta, con inaudita ed inutile ferocia, lo freddava proditoriamente con una serie di colpi di pistola, dinnanzi alla madre sgomenta ed impietrita dall’orrore. Dopo aver messo a soqquadro la casa alla vana ricerca di armi, non trovando nulla, la squadraccia fascista abbandonò il luogo dell’efferato delitto, lasciando dietro di sé un morto ed una madre nella disperazione.Verso la fine del ’44 la 127^ Brigata Garibaldi S.A.P., alle dirette dipendenze del C.L.N. (Comitato Liberazione Nazionale) di Gallarate, divenne la 181^ Brigata “Luciano Zaro”, in memoria del ragazzo così barbaramente trucidato».
«L’ Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ne affida la memoria alle generazioni attuali e future, nel convincimento che il sangue innocente versato sia da esempio affinché la barbarie vissuta non abbia mai più a ripetersi. L’orazione ufficiale sarà a cura di un esponente di Anpi».
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