Dieci chilometri di corsa con le bombole in spalla
Alla super corsa dei vigili del fuoco anche un team lombardo capeggiato dal “varesino” Andrea Bosi: “Un’esperienza fantastica”
Completo antifiamma, spallaccio, elmetto e 300 atmosfere sulle spalle: di corsa non per spegnere gli incendi – quello lo fanno ogni giorno – ma per portare in alto i colori del nostro Paese, tagliare il traguardo dire: “C’eravamo anche noi”.
L’altra domenica a Barcellona si è disputata la Cursa Bombers a cui hanno partecipato 17 mila persone.
E tra loro c’era anche un team di vigili del fuoco lombardi composto dal “varesino” Andrea Bosi che fino a qualche mese fa lavorava al comando di Varese, al distaccamento di Saronno, mentre ora sta a Como. Con lui, Paolo Bellocco, Barbera William, Valentino Bonafortuna, Erberto Mersan tutti e 4 assegnati al comando di Milano: in un’ora e 05 hanno coperto la distanza di 10 chilometri con 16 chili sulle spalle.
«È stata un’esperienza entusiasmante, anche perché abbiamo ricevuto un tifo fortissimo da parte dei cittadini di Barcellona, molto sensibili alla nostra professione: basti pensare che durante i giorni della protesta per l’indipendenza della catalogna erano i “bomberos” a garantire la difesa civile dei cittadini che manifestavano. E così anche noi italiani ci siamo presi gli applausi», racconta Andrea, che vive a Olgiate Comasco.
La gara funziona così: si può correre da civile, con maglietta e pantaloncini, oppure col solo completo antifiamma, o ancora con l’attrezzatura completa, come il caso dei cinque vigili del fuoco lombardi.
Andrea ha 38 anni e ha scoperto la corsa a 30, proprio quando è passato da “volontario” a permanente.
Ma come si affronta una simile prova? E come ci si prepara? «Siamo sportivi, e corriamo per passione – spiega Andrea – . Abbiamo affrontato questa prova col l’affiatamento che ogni giorno mettiamo per andare a spegnere gli incendi», racconta il vigile del fuoco reduce dalla prova due due domeniche fa.
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