Un “tre stelle” di nome Villa Cagnola
Parte della celeberrima villa trasformata in albergo e centro congressi di prim'ordine. Una spesa da nove miliardi, compreso il restauro dell'ala antica
Un salone con 160 comode poltrone e l’impianto per la traduzione simultanea, un’altra vasta sala per riunioni, ampi spazi aggiuntivi, reception, bar, guardaroba, una biblioteca e angoli tranquilli in un seminterrato nuovo di zecca e luminoso quanto un appartamento e poi una settantina di camere con servizi,un grande salone ristorante, cucine spaziose e nell’edificio c’è anche tutto quanto serve a chi è handicappato. Così a Gazzada si presenta la ampliata e ristrutturata "ala dell’ospitalità" dell’Istituto Superiore di Studi Religiosi ovvero Villa Cagnola.
Qualcosa di meglio di un moderno "3 stelle", un centro congressi d’avanguardia destinato a una positiva presenza sul "mercato" dei meeting, della cultura e del turismo oltre che come punto di incontro e confronto per studiosi cattolici e laici o luogo di spiritualità.
Davvero il salto di qualità, in termini alberghieri, di Villa Cagnola è eccezionale, ma sarà oggetto di restauri anche la parte antica del complesso,ovvero la celebre villa che si affaccia su uno spettacoloso parco e sulla veduta mozzafiato del Monte Rosa. Nella villa ci sono la famosa pinacoteca e una bellissima libreria con "pezzi" pregiati, un parco ricco di essenze pregiate e piante secolari , dunque tre motivi in più per fare del nuovo centro congressi una notevole attrazione. I lavori sono ultimati, si è ai ritocchi e alle pulizie: sono stati iniziati 15 mesi or sono, per un importo che dovrebbe avvicinarsi ai 9 miliardi con i restauri della parte antica. I 15 mesi devono far riflettere i varesini che da 20 anni attendono un secondo centro congressi, dopo quello di Villa Ponti o che hanno visto nell’ultimo decennio
Speremm . La scelta curiale di oggi sembra buona, ma quale lustro l’avanti-indré della curia milanese sulla destinazione del seminario di Masnago. Ieri si è appreso che il seminario ospiterà una struttura sanitaria ma mancano ancora delle firme e il sì del Consiglio comunale.la Chiesa avrebbe avuto se a Masnago fosse arrivata l’Università o quanto meno un suo dipartimento! La Varese delle chiacchiere e delle promesse mancate,è notevole esperta del "fumo" e lo dice la vicenda del teatro: si è passati dagli splendori del progetto Botta al tendone, tipica soluzione di periferia.Ma non è corretto parlare di periferia in senso spregiativo quando ci sono Gazzada con Villa Cagnola e Induno Olona con Villa Pirelli che bagnano il naso e sottraggono lavoro e immagine a chi non alza mai la testa dalla scrivania. |
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