Un bilancio da “sogno”…
Approvato il bilancio di previsione per l’anno 2001 e quello per il triennio 2001-03 dalla maggioranza leghista, bocciato dal centrosinistra e dal Polo per le Libertà
Palazzo Gilardoni spegne le luci alle tre di stamattina, lasciandosi alle spalle la discussione travagliata di quello che sarà l’ultimo bilancio della giunta a guida Tosi – nel 2002 si rinnoveranno gli organi amministrativi– votato a favore solo dalla granitica e monolitica maggioranza leghista, con voto contrario del centrosinistra e, a sorpresa, anche del Polo per le Libertà. Si volta, così, pagina su una serata – fiume che ha visto la presentazione di 28 ordini del giorno del centrosinistra, quattro di Alleanza Nazionale, uno di Forza Italia, e di sei emendamenti, uno di Francesco Speroni – Lega – bocciato, perché non ammissibile, tre di Forza Italia, uno del centrosinistra e l’ultimo del Sindaco. E con quest’ultima voce Gianfranco Tosi, come un cappellaio magico, ha potuto tirar fuori dal cilindro la possibilità di aggiungere ben 17 miliardi al bilancio del 2001, grazie ai finanziamenti dell’Unione europea di riequilibrio dell’area dell’Asse Sempione – Obiettivo 2 – e che saranno utilizzati per acquisire e ristrutturare immobili della città. Quali? “L’edificio – spiega Gianfranco Tosi – dell’ex-calzaturificio Borri che potrebbe servire per l’ampliamento degli uffici comunali”. “Ma se il bilancio è il lato più alto del Consiglio – chiosa Alberto Grandi, capogruppo diesse – perché rappresenta la città intera, debbo, ancora una volta, costatare che non si legge molto, e per i cittadini si legge ancor meno”. Un bilancio, insomma, che ogni anno, si ripresenta, più o meno, uguale, con promesse di lavori, ristrutturazioni, sistemazioni, inserite a bilancio e ogni anno evase, per poi ripresentarsi, puntuali, a bilancio. Un esempio? La sistemazione di piazza XXV Aprile, comparsa ben quattro o cinque volte, la manutenzione alle scuole elementari e medie, la sistemazione del cimitero e l’elenco potrebbe continuare ancora. “Manca una politica per la persona – attacca Nicola Ruggiero, diesse – e noi non possiamo essere quindi d’accordo. La città difetta di servizi sociali mentre aumenta il disagio giovanile e la popolazione invecchia”. “Ma è un progetto politico per la città – rintuzza Gianfranco Tosi – che deve svilupparsi seguendo la propria vocazione socio-economica, e quindi puntare all’attività produttiva. Mettere a disposizione gli strumenti per gli operatori economici significherà una ricaduta occupazionale per il territorio”. E su questo punto si scontrano due linee di pensiero: perché il Comune della città per finanziare i progetti si è indebitato fino al collo – 221 miliardi – “il Sindaco – Nicola Ruggiero – vuol fare gli interventi con i prestiti bancari, dimenticando che debbono essere restituiti”. Domanda:quanto incidono gli interessi sul bilancio? E quanto il cittadino paga con una spesa corrente già ridotta all’osso? Ma per Gianfranco Tosi tutto ciò non ha importanza, dato che, i prestiti servono per gli investimenti, e gli investimenti incrementano il patrimonio della città. Piena querelle anche su un ordine del giorno che proponeva il doposcuola attrezzato e specializzato per i ragazzi in età scolare dell’obbligo e che scivola sull’aggettivo “padano” imposto dalla Lega. “Strumentalizzazione becera” – Alberto Grandi. “Dovreste essere orgogliosi per aver dato l’avvio a qualcosa di importante e necessario per la città” – ironizza Mario Gadda, capogruppo leghista – perché dunque accanirsi su un aggettivo?” Scompare la primogenitura del centrosinistra – l’ordine è ritirato – e compare quello della Lega che, ancora una volta, lo porta a casa con i suoi voti, senza l’appoggio del Polo per le Libertà. Ma il totale disaccordo tra maggioranza e opposizione ha potuto trovare l’unanimità, soltanto nella votazione di un ordine del giorno, proposto sempre dal centrosinistra che invita il Sindaco “ad intervenire nei confronti del Presidente della Provincia Ferrario” per l’individuazione del secondo inceneritore provinciale. Un intervento dopo l’altro per dichiararsi pronti alla battaglia e alle barricate solo alla prospettiva di dover smaltire i rifiuti dei comuni che non fanno parte del consorzio. E quando, per ultimo, Franco Girola, Assessore al Patrimonio, si confermerà alla guerra, una voce irridente, dal pubblico, ha esclamato "Non c’è più posto". |
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