Insieme per una società interculturale

Due giorni con la Festa delle Genti, incontri di riflessione con i cittadini stranieri

E’ inutile opporsi alla spinta dei paesi del Sud, sempre più la vita del Terzo Mondo obbligherà i suoi abitanti ad emigrare verso i paesi di sviluppo, dall’altra parte, i paesi ricchi continuano a rifiutarsi di accogliere queste ragioni. Eppure potrebbe essere un’occasione per entrambi: di interscambio di idee ed evoluzione.

Questo è stato il punto di partenza della due giorni "Festa delle genti – occasioni di riflessioni e di incontro con i cittadini stranieri" organizzata da numerose associazioni che operano in questo campo – Sir John, Lilliput, Il Rovo, Bottega Migrando e numerose altre – insieme alle organizzazioni sindacali – CGIL, Cisl Ticino Olona – i gruppi politici – Ppi, D.S., P.D.C.I., Rifondazione.

Due gli incontri dedicati alla riflessione: il primo con Francesco Gesualdi dal tema "globalizzare la solidarietà. Tra strategie di resistenza e nuovi stili di vita" e il secondo, avvenuto stamattina nella sala conferenze del Museo del Tessile, dal titolo "La paura dell’altro, le paure degli altri" con gli interventi di Emanuela Tomisch, psicoterapeuta, Lia Bandera, presidente del Cric e Sai Douba Moussa, a testimoniare quella che è stata definita durante la tavola rotonda "la contaminazione culturale".

Moltissimi i partecipanti soprattutto giovanissimi e stranieri, presenti sia agli incontri di discussione, sia nel pomeriggio ludico, organizzato nel parco dell’Alto milanese, con giochi per bimbi e laboratori di danze etniche, con vettovaglie rigorosamente equo solidali.

"Un’adesione importante – spiega Umberto Colombo segretario della Cgil cittadina – per due ragioni: da sempre il sindacato è impegnato contro il consumo critico e a favore del commercio equo solidale, e per la città di Busto è un’occasione necessaria e utile per il sindacato e le associazioni presenti sul territorio per affermare i principi di solidarietà e fratellanza e per dar voce e luogo a questo mondo".

Anche per il segretario della Cisl Ticino Olona, Luigi Maffezzoli, l’adesione alla manifestazione è stata importante in virtù del tema di stretta attualità di accoglienza immigrati "un incontro necessario per riaffermare i temi di integrazione sociale e culturale, per abituarci a parlare con gli stranieri e loro con noi. E’ interessante il termine di intercultura emerso durante la tavola rotonda, che significa non rinunciare alla propria identità, ma permettere uno scambio culturale per costruire insieme il futuro, perché la cultura è frutto sempre di cambiamenti e di incontri".

Infatti proprio dallo scambio avvenuto nella sala del tessile è emerso dalle parole della psicoterapeuta Tomisch che la paura del diverso, dello straniero è frutto di un meccanismo automatico, non ragionato, che mettono in scena due livelli: emotivo e cognitivo. La paura nasce dal fatto che il diverso non entra nelle nostre mappe cognitive e inquieta se non si riesce a collocarlo culturalmente.

Ma il diverso rappresenta anche la rottura dei nostri schemi, e può essere un’occasione, se ben utilizzata per scoprire strade nuove e diverse, per apprendere dall’esperienza. La paura, quindi, non è solo legata al qui e ora, a precise situazioni attuali, ma appartiene alla nostra storia.

Ma la fatica non sta solo in chi accoglie ma anche in chi arriva, che si trova, come ha descritto Sai Moussa, ad aver paura per la casa che non c’è, per il permesso che non è rinnovato, per il lavoro perso. Ma tutto questo è difficile da comprendere su entrambi i piani, perché mancano "gli spazi per ascoltarsi, per confrontarsi".

L’obiettivo, continua il senegalese, non è una società multiculturale, che è un punto di partenza, ma una società interculturale "dove esistono spazi per conoscersi e incontrarsi, che significano sul piano pratico rispetto per l’alterità, non aver paura dell’altro, così che insieme possiamo avviare quel processo culturale per una consapevolezza di contaminazione culturale, che significa poter crescere insieme, sorridere insieme, mangiare insieme".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Maggio 2001
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