Oh che bel castello! E la “proff” se lo compra

Imprenditrice di Porto Valtravaglia investe dieci miliardi in un maniero abbandonato in Lunigiana

Passeggiava per un sentiero di Gragnola, paesino nella Lunigiana, quando da dietro alberi vecchi di qualche secolo ha visto spuntare un angolo di muro. Si è fatta largo tra gli arbusti e si è trovata di fronte un castello. Bello, bellissimo ma semi distrutto. Se ne è innamorata e lo ha comprato. Detto e fatto. 
Lei, Gabriella Girardin Faverio, la sua avventura la racconta così. In fondo non ha fatto altro che mettere in pratica quello che tutti, almeno una volta nella vita, hanno sognato: comprare e ristrutturare un rudere abbandonato in qualche posto sperduto della nostra bella Italia e andarci a vivere. Solo che nel suo caso non si tratta di una casetta di campagna o una villetta di fine Ottocento: è il castello dell’Aquila a Gragnola, nel comune di Fivizzano, provincia di Massa Carrara.  La torre del quattrocento e il maniero del 1200 dominano da una collina l’intera Lunigiana. Un posto straordinario ma dimenticato nei secoli dei secoli. Non fosse stato per l’incontro fortunato con questa signora appassionata della Toscana quel bastione sarebbe probabilmente diventato un cumulo di sassi. Certo, la passione non basta, inutile negarlo. Non tutti si possono comprare un castello: Gabriella Girardin Faverio, moglie di un industriale di  Porto Valtravaglia, sì. 
Lei, due figli, uno di trenta l’altro di ventotto anni, ha sempre insegnato ma il marito è titolare della Inca, azienda specializzata nel packaging per cosmetici e profumi. Forse solo oggi la "professoressa" Girardin Faverio si è resa conto che mettere mano a quel castello non sarà impresa da poco: "E’ stato davvero amore a prima vista – racconta-. Io e mio marito ci siamo avventurati sulla collina invasa dalle sterpaglie, come fosse il Machu Picchu; non so da quanto tempo qualcuno non saliva lassù. Arrivati in cima ci siamo trovati davanti un edificio morente, un castello medioevale di una bellezza incredibile. Abbiamo deciso di comprarlo". 
Solo per consolidare le mura ci sono voluti cinque miliardi, ce ne vorrano altri cinque per completare il restauro. Il Comune di Fivizzano, al quale non è sembrato vero che un privato si buttasse in una impresa del genere, non dovrà praticamente fare nulla, solo risistemare la strada che conduce al castello, il quale è circondato da 32 ettari di terreno, tutto bosco, già ripulito. 
"Dieci miliardi sono il patrimonio della nostra famiglia, realizzato in una vita di lavoro – dice ancora l’imprenditrice di Porto Valtravaglia. Per questo io, ora mi occupo solo del Castello dell’Aquila: deve "girare" tutto come un’azienda". E questo significa che dovrà rendere. La famiglia vivrà solo in una parte del castello, nella restante parte verrà realizzata una scuola di alta specializzazione per musicisti e saloni per convegni e meeting, oltre a un antiquarium con frammenti di ceramiche del Quattrocento rinvenute nel corso degli scavi.
Il primo appuntamento ufficiale è per il 10 e l’11 agosto quando il castello dell’Aquila sarà per la prima volta aperto al pubblico: i cortili ospiteranno la rappresentazione della Carmen di Bizet, nell’ambito degli eventi musicali di "Lunatica".
"Non è un’impresa da poco – conclude Gabriella Girardin Faverio – me ne rendo conto forse solo oggi, ma a questo punto indietro non si torna". E i toscani ringraziano.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Luglio 2001
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