Berteotti: «Siamo il primo partito del centrosinistra»
Presentato questa mattina nella sede del Partito popolare di via Pozzi il documento programmatico "la Margherita che vogliamo".
E’ stato il primo appuntamento, dopo le elezioni politiche del 13 maggio, con la nuova formazione politica della galassia del centrosinistra : la Margherita. Questa mattina, nella sede del partito popolare di via Pozzi, i coordinatori del movimento – Alessandro Berteotti, Ppi, Norberto Furiani, Democratici, Antonella Ornago, Udeur – hanno presentato il documento programmatico dal titolo "la Margherita che vogliamo" rivolta alle prossime tornate elettorali con in testa, ovviamente, le amministrative cittadine attese per la primavera 2002, con uno sguardo attento soprattutto al referendum per il federalismo del 7 ottobre. "Un referendum – illustra Alessandro Berteotti – che non sarà abrogativo – come la tradizione referendaria ci ha presentato negli ultimi anni – ma confermativo, e che finora ha avuto solo disinformazione mediatica. Pochissimi, oggi, sanno ciò che si voterà e soprattutto la ragione del voto". Infatti, per la prima volta, non saranno consegnate le schede elettorali, in virtù del fatto che con le recenti consultazioni amministrative è stata inviata a tutti i cittadini una scheda elettorale che servirà per diciotto consultazioni elettorali, referendum compresi. Altra novità importante, in questa consultazione referendaria, la mancanza del quorum, in altre parole non sarà necessario ottenere la partecipazione della meta più uno, per la validità del quesito, ma decideranno soltanto chi parteciperà al voto. Votare, quindi, che cosa? Ovviamente, chiosa Norberto Furiani, è perfettibile e gli assestamenti e le norme attuative saranno approvate dalla maggioranza del Parlamento, ossia dal centrodestra, non si spiega, così, la posizione di contrapposizione della maggioranza espressa con le elezioni del 13 maggio. "Meglio un uovo oggi che una gallina domani – semplifica Alessandro Berteotti – poiché fin da subito sarà possibile attuare la riforma che indica anche la trasformazione dell’attuale Senato in una vera Camera delle regioni e delle autonomie locali, in rappresentanza diretta dei territori e che prevederà la riduzione dei senatori – da 315 a 100 – contestuale a quello delle regioni. Non bisogna dimenticare, poi, che Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, in Scozia per studiare la devolution, ha annunciato che voterà a favore del referendum, un segnale importante che valuta positivamente la riforma attuata dal centrosinistra". E per la prossima tornata elettorale amministrativa, il movimento della Margherita ha già iniziato a lavorare per proporre alla città "candidati nuovi". Un’opportunità che dovrà essere discussa anche con la restante parte della coalizione – i diesse e la sinistra indipendente – ma dove il coordinamento della Margherita rivendica una leadership con le parole "noi siamo il primo partito del centrosinistra". |
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