Trecento opere di Enrico Baj in mostra a Roma
La mostra del pittore vergiatese dal 31 ottobre 2001 al 16 gennaio 2002 al Palazzo delle Esposizioni
È stata inaugurata nei giorni scorsi la più grande antologica di Enrico Baj a Roma. La mostra del pittore vergiatese sarà ospitata al Palazzo delle Esposizioni fino al 16 gennaio, e comprende opere dal 1951 al 2001. A fianco dell’artista, durante il giorno dell’inaugurazione c’era anche l’assessore alla cultura Miranda Baratelli, in rappresentanza di Vergiate, scelta dal pittore come comune da adozione nel 1974. Fra i promotori dell’evento anche il gioco del Lotto che ha scelto proprio un’opera di questo artista coime effige per il biglietto della lotteria Italia, quella miliardiaria, che consegnerà ad un fortunato cinque milioni di euro.
E fra le trecento opere esposte figurerà anche quella scelta dalla Lottomatica. Ma "Opere 1951-2001"’, questo è il titolo della mostra comprende molto di più: dai primi lavori dell’arte nucleare, alle Montagne magmatiche, dai Generali e Dame di tappezzeria alle rivisitazione del capolavoro di Picasso ‘Guernica’, il Pinelli censurato per 28 anni, le sculture di Ubu Re fatte con il meccano, le maschere tribali, i personaggi proustiani dei Guermantes, con cui si apre la ricca esposizione, di cui Baj è anche curatore, insieme all’amico Giovanni Marconi . Nato a Milano nel 1924, Bay ha partecipato come figura di primo piano alle avanguardie europee degli anni Cinquanta, accanto a Fontana, Piero Manzoni, Jorn e il gruppo Cobra, Yves Kelin. La sua attività si svolge per oltre mezzo secolo nel campo delle arti figurative (pittura, incisione, scultura, ceramica), della saggistica (con una quindicina di libri pubblicati), del giornalismo e nel continuo sodalizio con poeti e scrittori. Due sono i fili conduttori della sua ampia produzione: la denuncia – dalla minaccia atomica alla violenza e aggressività umana – e lo humor – dal grottesco al nero. Nelle sue opere, pervase da una vena giocosa e ironica, Baj, in un continuo processo di creatività intellettuale si serve dei più disparati materiali, dai colori tradizionali al collage di oggetti trovati, di vecchie decorazioni, passamanerie e medaglie da generale.
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