Una piccola chiesa a Varese. Evangelica

Nella breve via Rucellai al numero 16 - parallela alla più importante via Goldoni - trova la sua sede in un seminterrato

Il luogo è periferico, come lo sono però molte strade di Varese: a due passi dal centro. E’ qui che, nella breve via Rucellai al numero 16 – parallela alla più importante via Goldoni – trova la sua sede in un seminterrato la Chiesa evangelica "La Sorgente". Una piccola comunità, presente già da alcuni anni in città e che, proprio in questi giorni, festeggia il terzo anniversario del trasferimento nei nuovi locali. 
Il gruppo, anche se in crescita, è per il momento numericamente limitato. Nonostante ciò esso appare estremamente vivo: in mezzo ad esso si respira un’atmosfera fervida, di fede, di entusiasmo, soprattutto di autentica fraternità tra i suoi membri. La chiesa è guidata da un pastore di origine olandese, Mark De Yonge, che vive in Italia con la famiglia da ormai una quindicina d’anni e parla benissimo l’italiano. In passato ha operato nel Mezzogiorno d’Italia, ma da alcuni anni si è trasferito a Varese, dove esercita la professione di insegnante presso la Scuola Europea. Gli poniamo alcune domande.

Mark, come possiamo definire la chiesa che lei cura?

In Italia, dove la presenza egemone del cattolicesimo ci ha abituato a concepire la chiesa organizzata entro una struttura rigidamente gerarchica, l’idea di una chiesa "libera", come lei l’ha definita, appare piuttosto insolita.

Su cosa si basa la vostra fede?

Come si svolge il vostro culto?
«È semplicissimo: leggiamo dei passi della Bibbia. Poi vi è un breve sermone, cioè una meditazione, sempre su un passo biblico, che può essere fatta dal pastore o da chiunque altro. Un momento fondamentale comunque è rappresentato dal canto in comune e dalla preghiera.

Come sono le vostre preghiere?

Quando vi incontrate?

"Studio biblico". Cos’è?

Un’attività di questo tipo deve presupporre un forte legame tra voi …

La vostra testimonianza trova delle risposte nella cittadinanza?

Se qualcuno avesse il desiderio di saperne di più oppure volesse porvi delle domande, come dovrebbe fare?

«Potrebbe venire ad una delle nostre riunioni, che ovviamente sono aperte a tutti. Oppure telefonare al numero 0332-201045». «Sì, soprattutto in un momento come questo, con un mondo confuso e caotico, che da un lato tenta di allettarci con mille suggestioni e dall’altro è sempre più disperato. La gente si rende conto che le promesse di questo mondo – potere, denaro, lusso, sesso senza amore, eccetera – non sono in grado di dare la felicità promessa e, ogni giorno di più, aumentano il senso di inutilità, di solitudine. Inoltre tutto ciò, anziché migliorare la relazione con gli altri, finisce per renderla più superficiale e occasionale, quindi insignificante. La relazione con se stessi è altrettanto disastrosa: sono sempre di più le persone che si sentono insoddisfatte, vuote interiormente, inutili, drammaticamente sole».«Certamente. Può sembrare una frase fatta, ma noi davvero ci sentiamo come una famiglia, una famiglia allargata, dove però vige il principio del più rigoroso rispetto dell’autonomia e della "privacy" di ciascuno. Ognuno avverte di essere su un piano di completa parità rispetto agli altri membri di chiesa; la stessa figura del pastore non è quella di un leader, ma piuttosto di uno che spartisce con gli altri quello che ha appreso ed ha sperimentato. Insieme impariamo a manifestare i nostri doni personali, a crescere nella fede, ad aiutarci reciprocamente, a sviluppare amicizie».«È la lettura sistematica di brani della Bibbia, oppure la riflessione su argomenti esistenziali, che esaminiamo prendendo in considerazione quello che la Bibbia dice in proposito. Non si tratta di un insegnamento "dall’alto". Ognuno dei presenti dà il proprio contributo di riflessione e di esperienza».«Ogni domenica mattina, alle dieci e trenta. Inoltre ogni martedì, alle venti, teniamo un breve studio biblico».«Sono preghiere informali, di lode e di adorazione, a volte anche di richiesta di aiuto, fatte spontaneamente, da qualsiasi membro della comunità che in quel momento si sente ispirato. Siamo persuasi che, al di là di dogmi e formulazioni teologiche, quello che i credenti realmente desiderano è entrare in contatto diretto con Dio, per avere comunione con lui. E ciò avviene principalmente con la preghiera. La "testa" è importante, ma quello che conta è il "cuore".«Sulla Bibbia, che per noi è Parola di Dio, e sulla persona di Gesù Cristo. E’ lui che ci salva, perché dà un senso alla nostra vita».«Fino a un certo punto, direi. Vede, in Italia, da almeno un secolo a questa parte, vi è una presenza assai numerosa di chiese evangeliche libere, cioè di tipo "congregazionalista", basate sulla più assoluta autonomia di ogni comunità. In campo evangelico esistono, in tutto il mondo, diversi tipi di organizzazione ecclesiastica: noi abbiamo preferito questo tipo di chiesa, che a nostro parere si rifà in modo diretto alle parole di Gesù: "Dovunque due o tre si riuniscono nel mio nome, io sono in mezzo a loro " (vangelo di Matteo 18:20). Voglio precisare che, in ogni caso, avvertiamo forte il legame che ci unisce spiritualmente ai fedeli di tutte le altre chiese cristiane, cattolica compresa: insieme ad essi sentiamo di far parte della Chiesa universale».«Si tratta di una chiesa evangelica "libera", che cioè non dipende gerarchicamente da altri organismi, anche se è collegata, su un piano paritario, con una serie di altre comunità, per mezzo della Alleanza Evangelica Italiana. Inoltre mantiene anche dei legami internazionali».

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Pubblicato il 07 Dicembre 2001
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