Il PalaVobis di Varese

Intervento sulla situazione politica all'interno del centrosinistra varesino e non

Riceviamo e pubblichiamo

Sabato scorso centinaia i varesini al PalaVobis, centinaia all’Università lunedì sera con Caselli, centinaia a Palazzo Estense contro la Giunta Leghista ed i suoi assurdi provvedimenti sulle scuole. Molti varesini manifesteranno a Roma, Sabato 2 marzo, con l’Ulivo e contro il governo Berlusconi.

Questi cittadini scendono in piazza per rafforzare nel sociale gli scarsi mezzi di opposizione della rappresentanza parlamentare del centro-sinistra; essi sono stanchi e sdegnati di sentire le voci dei propri rappresentanti levarsi solo per sterili e penose lotte interne e si autoconvocano per opporsi –pacificamente e democraticamente – alla scandalosa legge sul conflitto di interesse, alla vergognosa lottizzazione della RAI, alle norme che rendono leciti i "licenziamenti senza giusta causa" e rendono i cittadini italiani non più uguali di fronte alla legge ed al fisco.

Per Rutelli a piazza Navona, D’Alema a Firenze e per lo stesso Di Pietro al PalaVobis, c’è sostegno quando dimostrano di lavorare per l’unità del centro-sinistra e per un nuovo Ulivo, c’è insofferenza quando ripropongono rissosità o anche più sottili spinte "ai distinguo" tra una forza politica e l’altra, tra un leader e l’altro.

C’è una spiegazione a tutto questo, oggi il popolo del centro-sinistra reagisce agli effetti disastrosi dei "troppi distinguo" degli ultimi 9 mesi dei partiti e dei loro leader: oggi poco importano le cause che portarono alla separazione di un anno fa tra Ulivo e Di Pietro, poco contano i perché delle mancate intese con Rifondazione, ciò che pesa è il loro effetto cioè la presa del potere da parte di Berlusconi e Bossi.

Polo e Lega sono una fazione agguerrita ed aggressiva che sta trasformando lo stato repubblicano ed il suo ordinamento democratico e pluralista in un oligopolio di affari e televisioni. Questo movimento dice che è ora di finirla con la concorrenza sleale tra DS e Margherita, dice che è tempo di trasformare l’aspro dialogo tra maggioranza e minoranza dei DS in uno sforzo di costruzione unitaria che coinvolga tutta la sinistra democratica e porti ad un dialogo, almeno parziale, con Rifondazione, chiede di reinserire Antonio Di Pietro nella coalizione che deve essere antagonista ed alternativa a Polo e Lega.

A Varese non è facile coinvolgere migliaia di persone per un girotondo attorno al Palazzo di Giustizia, ma non perché i varesini non sostengono la magistratura varesina che – in base alle leggi ed alle responsabilità personali – sta processando corrotti e corruttori dei primi anni ’90.

A Varese non è mai stato facile per il centro-sinistra parlare alla Città, ma Varese è anche una città aperta alle innovazioni se è vero che da qui è partita la Lega, movimento oggi in crisi ma che allora si fece interprete – proprio ai tempi del Sindaco Fassa – della spinta dei cittadini che rivendicavano innovazioni in senso federalista alla politica.

A Varese gli ulivisti – quelli dei banchetti, piantine e cene elettorali, quelli che sostennero con uguale passione Carabelli e Marzaro, Visco e Rosy Bindi, quelli senza tessera che si "sono iscritti direttamente all’Ulivo" – molto in anticipo hanno visto giusto. Molti mesi fa, poco dopo la Campagna Referendaria per il Federalismo e prima che il Movimento scendesse in campo, in previsione delle elezioni amministrative, sono stati in prima fila per incoraggiare e sostenere tutti i partiti del centro-sinistra, Varese Città e Fassa, le molte associazioni politico-culturali cittadine, nel progetto di costruire assieme una super-sfida unitaria a Polo e Lega.

Noi percepivamo cosa stava montando nel Paese e perciò siamo stati tra quelli che instancabilmente hanno lavorato per creare le premesse ad una super-sfida unitaria centrata non solo sulla dimensione cittadina ma anche su quella del Nuovo Ulivo.

Un Nuovo Ulivo non solo quello dei partiti fondatori ma anche quello – e oggi è più chiaro a tutti – di un forte movimento di cittadini ed elettori.

Un Nuovo Ulivo per tutti i partiti del centro-sinistra (anche per quelli che non ne fanno ancora parte come i Repubblicani Europei, l’Italia dei Valori) e per le tante associazioni in cui fanno volontariato culturale, sociale e solidale milioni di italiani.

Non è un caso allora che a questo progetto per Varese, unitario e neo-ulivista, oltre che al Candidato Sindaco Raimondo Fassa, sia venuto un così grande incoraggiamento proprio da Massimo Cacciari.

Cacciari non lo dimentichiamo mai, non è un capo di apparato, ma è stato ed è un interprete della politica coraggioso ed innovativo. Fu lui il primo tra i leader del centro-sinistra a studiare (e non a demonizzare) il fenomeno della Lega nel Nord Italia, poi fu tra i primi Sindaci a chiedere di approvare presto una buona riforma federalista dello Stato, fu lui il più autorevole dei leader a superare gli steccati delle appartenenze ed a fondare, anche con Fassa, le 100 città, poi Alleanza democratica, l’Ulivo ed oggi la Margherita.

Anche Cacciari evidentemente riconosce un nesso forte tra la protesta che monta nel Paese e la necessità di organizzare un proposta unitaria ed autorevole che la indirizzi per sloggiare Bossi da Palazzo Estense e restituire la Città alla buona politica. L’Italia dei Valori può contribuire a creare una nuova casa comune in cui si dia il massimo valore al pluralismo delle voci del centro-sinistra varesino.

Unità politica per valorizzare in Consiglio Comunale un programma di governo della Città (o di opposizione) arricchito dal contributo di tutti i partiti e delle diverse espressioni politico-culturali della nostra Città.

Per queste ragioni questo progetto fa paura a Polo e Lega. Rifletteteci: i commentatori locali, indifferenti di solito al centro-sinistra e interessati solo a Bossi e Formigoni, questa volta stranamente parlano poco della Lega e di Fumagalli e si mostrano invece molto attenti ad amplificare i problemi nell’Ulivo (non poi così grandi) e arrivano perfino a dare spazio – se non trovano di meglio – a qualche sciocchezza che qualche nostro amico – evidentemente poco attento alle grandi novità che politica sta vivendo – non riesce proprio a contenere.

E’ credo tempo di raccogliere a Varese i frutti di un lavoro oscuro duro, faticoso e concentrare tutte le nostre energie in una straordinaria campagna di mobilitazione e di informazione ai cittadini che ci porti, il 26 maggio, a segnare un primo concreto risultato della opposizione in ogni luogo a Bossi, Fini e Berlusconi.

Antonio Poillucci
Volontario dell’Ulivo 

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Pubblicato il 27 Febbraio 2002
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