Per la giustizia l’Insubria può fare da sola
È stato presentato alla Liuc il progetto della corte d'appello d'Insubria, che piace anche al Presidente della corte d'appello di Milano
| Una corte di appello per la regione insubrica. L’idea piace a molti. Anche al presidente della Corte di Appello di Milano Giuseppe Grechi, che è intervenuto oggi al convegno promosso dalla regione Lombardia alla Liuc di Castellanza. "Una nuova geografia giudiziaria per l’Insubria" (che nella sostanza significa il decentramento degli uffici giudiziari), è questo il progetto presentato. All’incontro hanno partecipato come relatori il presidente del consiglio regionale Attilio Fontana, Giuseppe Grechi, il senatore Antonino Caruso, presidente della commissione giustizia, il sostituto procuratore della Repubblica a Busto Arsizio Giuseppe Battarino che dalle colonne di Prealpina lanciò tempo fa il progetto del decentramento. Introdotto dal preside della Facoltà di giurisprudenza della Liuc Mario Zanchetti, il dibattito è stato condotto dal giornalista Gianni Spartà.
Se il dramma della giustizia è la sua lentezza allora una filosofia decentrata può essere una soluzione. È questo in estrema sintesi il parere del presidente della Corte d’appello milanese. «Ben venga la corte d’appello dell’Insubria» ha detto infatti Grechi. Un progetto che piace anche ai cittadini lombardi anzi ai cittadini della Regio Insubrica. Commentando i dati di un sondaggio svolto nelle province insubriche è il sentimento di appartenenza infatti uno dei dati che emerge, come ha spiegato il presidente del consiglio lombardo Fontana. Insieme ad una generale e trasversale fra le province approvazione del decentramento giudiziario. Come potrebbe essere questa corte di appello lo ha spiegato Giuseppe Battarino, che la geografia giudiziaria ha cominciato a studiarla partendo dalla sua esperienza personale. Partendo per esempio dal sottodimensionamento della procura di Busto Arsizio. La geografia dell’Insubria va incontro ad una progressiva orizzontalizzazione delle comunicazioni e Battarino cita oltre Malpensa, anche futuri e importanti linee come Alptransit oppure la Arcisate Stabio. Sarà inevitabile una integrazione sempre maggiore fra le province insubriche di Como, Varese, Verbania. Insomma si potrà fare a meno di Milano e puntare su un nuovo distretto con le sue caratteristiche e le sue potenzialità. La prima fra quest’ultime la prossimità ai cittadini. E per far funzionare bene il nuovo organismo non servirebbero i 799 magistrati in servizio a Milano, ma un numero di 150/200. Hanno ben accolto questa presentazione anche gli interlocutori privilegiati come il presidente della provincia di Varese Massimo Ferrario, il vicepresidente di quella di Verbania e il rettore dell’Università dell’Insubria Renzo Dionigi. Voci di approvazione si sono elevate anche da una platea fatta di osservatori interessati: magistrati, avvocati e amministratori pubblici. |
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