Case popolari, slitta l’accordo sulla gestione Amsc

Tensioni nella maggioranza, An si rifiuta di votare in commissione

Si è risolto in un piccolo pasticcio politico, la riunione di commissione che avrebbe dovuto sancire il passaggio all’Amsc della gestione delle case comunali. Al momento di esaminare il regolamento del contratto di servizio, alcuni consiglieri comunali di maggioranza hanno espresso contrarietà per non aver potuto visionare prima il documento. In particolare è stato Paolo Bonomi (An) a intervenire, segnalando la indisponibilità a votare senza prima aver ottenuto le opportune delucidazioni.
La riunione congiunta delle commissioni lavori pubblici e servizi sociali era stata convocata con un solo punto all’ordine del giorno. Il consiglio comunale, un anno fa, aveva votato il passaggio in carico all’ex azienda comunale di alcuni servizi di manutenzione pubblica. Tra questi, i 384 alloggi popolari, attualmente gestiti dall’Aler. 
Secondo i termini sanciti dal contratto di servizio, l’azienda tratterà al comune 40mila euro annui più Iva per i servizi di manutenzione e 50 euro più Iva per ogni alloggio. Dalla discussione è però emersa anche la mancanza di alcuni dati, utili alla determinazione del valore economico degli alloggi. 
Una lacuna che ha indispettito le minoranze, da sempre molto critiche sulla gestione della Amsc, che la giunta avrebbe sottratto, secondo le opposizioni, al controllo del consiglio comunale, creando un vero problema di democrazia e pluralismo all’interno della città. 
Dal canto suo la Amsc ha garantito una gestione efficiente, informando che ha già acquistato un software del valore di 20mila euro per la gestione del contratto di servizio. La domanda finale è se le case popolari avranno un servizio migliore rispetto a quello finora ricevuto dall’Aler. La votazione è stata quindi rinviata a data da destinarsi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Novembre 2002
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