I lavoratori delle imprese di pulizie “occupano” Malpensa

Corteo e agitazione lunedì mattina. Sotto accusa i ribassi negli appalti e le conseguenze su sicurezza e salari

Stato di agitazione tra i dipendenti delle pulizie di Malpensa. I lavoratori delle aziende che forniscono il servizio in appalto, da tempo lamentano una situazione lavorativa molto precaria, a causa della compressione dei costi da parte dei datori di lavori. 
La colpa, secondo le organizzazioni sindacali, sarebbe del sistema degli appalti, una costante nella vicenda di Malpensa, che scaricherebbe sui lavoratori i danni di un sistema orientato al massimo ribasso, il tutto a scapito della qualità del lavoro e della sicurezza. Per arrivare ad un accordo sono stati già effettuati tre incontri presso la direzione provinciale del lavoro, ma la vicenda è rimasta bloccata. 
I lavoratori chiedono il pagamento del parcheggio a carico delle aziende (i posti auto a Malpensa sono costosissimi), un anticipo del trattamento economico in caso di infortunio, la procedura di nomina dei lavoratori per la sicurezza, così come indicato dalla legge 626, ma anche visite mediche, abiti e mezzi di protezione. Infine, un ticket giornaliero di 4 euro. Come si può notare la maggior parte delle richieste sono tese a innalzare i livelli di sicurezza, o addirittura a ripristinare condizioni tutto sommato elementari di tutela del lavoro quotidiano.
E sarebbe proprio questa spoliazione di diritti acquisiti, il naturale passaggio logico di un sistema che in nome della concorrenza sfrenata nell’assegnazione delle gare, ha progressivamente imbarbarito il significato stesso del lavoro all’interno dell’aerostazione. Una tematica che, già durante il cantiere di Malpensa 2000, fui affrontata di petto dai sindacati. Lo sciopero inizierà lunedì 18 novembre dalle 10 alle 12. Alle 13 e 30 partirà una manifestazione di protesta al piano arrivi del terminal 1. L’agitazione è indetta da Rsa Imprese pulizia, Filcams Cgil Varese, Fisascat Cisl Ticino Olona, Uil Trasporti Varese, Flaica Cub Varese.


Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Novembre 2002
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