Sciopero al Don Milani, i Ds chiedono l’intervento del Comune

Secondo il segretario cittadino «Le istituzioni locali hanno una parte di responsabilità per la situazione che si é creata e devono ora attivarsi senza chiamarsi fuori da quanto sta accadendo»

Il problema degli studenti dei geometri diventa anche un problema politico. Ad intervenire sono i Democratici di Sinistra che chiedono all’Amministrazione comunale di avviare un tavolo con la Provincia per la risoluzione del problema. 
Sono ormai cinque giorni che i ragazzi di quarta e quinta della sezione Geometri dell’Istituto tecnico Don Milani si rifiutano di entrare in classe. Motivo: non c’è più l’aula tecnigrafi, utilizzata per far posto ad altre classi, mentre l’a
ula computer, che loro chiedono di sfruttare meglio, viene usufruita nel pomeriggio per corsi a gente esterna alla scuola.

«Riteniamo che non possano essere mortificati né la buona volontà degli studenti, che semplicemente reclamano gli spazi dovuti per svolgere le lezioni nel modo appropriato, né le potenzialità di un istituto come il don Milani, la cui offerta formativa é stata giustamente premiata dall’utenza – spiega il segretario cittadino del maggior partito di opposizione Luca Carignola – A settembre il sindaco Candiani ha dichiarato che la situazione sarebbe stata risolta il prossimo anno. Data la gravità della situazione, é necessario invece che Provincia e Comune intervengano subito, senza aspettare il prossimo anno scolastico,  per sanare una situazione insostenibile e illegittima: i ragazzi chiedono solo che sia rispettato il diritto costituzionalmente garantito di potere studiare in condizioni normali. Le istituzioni locali, che oggettivamente hanno una parte di responsabilità per la situazione che si é creata, devono ora attivarsi senza chiamarsi fuori da quanto sta accadendo: sarebbe dunque doveroso che Provincia e Comune incontrino gli studenti e la Preside Pradi Batattaglia del Don Milani per cercare una via d’uscita che sia il più possibile condivisa da tutti».

Carignola spiega inoltre che «più in generale, é comunque necessario che le istituzioni locali investano più risorse nel settore scolastico. Nonostante questo compito sia reso più difficile dalla infausta legge finanziaria in via di approvazione, i nostri amministratori devono capire che investire nella scuola (che non significa regalare denaro pubblico a scuole private, ma piuttosto innovare e informatizzare le strutture scolastiche)  dev’essere prioritario perché così facendo si investe nel futuro della nostra zona. Ciò é fondamentale soprattutto se si tiene conto che la nostra provincia detiene il triste primato del più alto tasso di abbandono scolastico della Lombardia, un dato altamente preoccupante e a cui si deve cercare di porre rimedio nel più breve tempo possibile».


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Pubblicato il 20 Novembre 2002
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