Slitta di un mese l’asta per l’immobile di corso Matteotti
Sono mancate le offerte dei partecipanti all'incanto. L'assessore al bilancio Paolo Soletta: «Non svenderemo l'immobile, base d'asta immutata»
Fumata nera all’asta per l’immobile di corso Matteotti posto in vendita dal comune di Varese. Con la cera delle tre candele accese questa mattina alle 9 a Palazzo Estense, s’è sciolta, per ora, anche l’ipotesi di vedere aggiudicato l’immobile ad un compratore, vista la totale assenza di offerte. Il sistema adottato (che prevede le offerte, al rialzo, nello spazio temporale necessario per sciogliere tre candele), alternativo a quello delle buste chiuse, non ha infatti permesso di completare la vendita. A dire il vero, secondo l’assessore al bilancio e alla programmazione economica del comune di Varese Paolo Soletta, non sono certo mancate le persone che si sono recate all’asta, ma per la mancanza di offerte non si è potuto procedere alla vendita. Come mai questa assenza di compratori per un immobile che, vista la posizione, potrebbe certamente risultare appetibile?
«Può darsi che i futuri compratori abbiano tentato con questa mossa di “convincere” il comune ad abbassare la base d’asta – commenta Soletta – . In questo caso hanno fatto male i calcoli: non ci muoviamo dalla cifra stabilita (un milione e 743mila euro ndr) che è comunque la risultanza di perizie che identificano in questa somma una giusta quotazione di mercato. Anzi, visto che il frutto della vendita verrà destinato ad opere per la città, vedi piazza Monte Grappa o la ristrutturazione di alcune scuole elementari, non posso fare altro che sperare che l’immobile venga venduto ad un prezzo di gran lunga superiore a quello di partenza. Ora tutto slitta di un mese circa».
Sull’immobile, però, pende un ricorso al Tar di Milano operato dai legali di un inquilino del palazzo. Può darsi, quindi, che il polverone sollevato dalla stampa sulla vicenda – e in attesa di un pronunciamento del Tribunale amministrativo – abbia allontanato i possibili acquirenti? «Non credo proprio che un ricorso di questo genere abbia potuto influire sulla vendita – conclude Soletta – . Infatti la Regione ha sciolto il vincolo di destinazione dell’immobile, lasciando solo una porzione del suo valore frutto di una vendita, vale a dire 130.000 euro, per scopi sociali, indicazione seguita dal comune di Varese. In questo modo si è liberato il campo da qualsiasi dubbio. Mi auspico solo che a breve si riesca a trovare un compratore per l’immobile»
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