Francesco Pintus: «Csm: inopportuno, illegittimo e incauto»

L' ex procuratore generale di Cagliari e attuale assessore provinciale alla Tutela ambientale, è tra gli aderenti al Comitato nazionale per la Giustizia da cui è partito l’esposto contro Ilda Bocassini e Gherardo Colombo

Si chiama Comitato Nazionale per la Giustizia ed è stato costituito due anni fa. Ne fanno parte personalità che operano nel mondo della giustizia: avvocati, magistrati e giuristi, ma anche imprenditori, giornalisti e politici. Il comun denominatore degli aderenti è l’interesse tecnico per tutto cio’ che si muove intorno alla giustizia, che di questi tempi non è poco. Tra gli iscritti c’è anche Francesco Pintus  (a destra nella foto), ex procuratore generale di Cagliari e attuale assessore alla Tutela ambientale della Provincia di Varese. Incontri, dibattiti e seminari sulla giustizia e da qualche giorno anche un intervento diretto nella polemica tra la procura di Milano e i palazzi romani. Il presidente e il segretario del comitato sono infatti i firmatari dell’esposto, presentato alla procura di Brescia, contro Ilda Bocassini e Gherardo Colombo. Un’iniziativa che ha fatto iscrivere sul registro degli indagati i nomi dei due pm milanesi, per la vicenda legata all’ormai famigerato fascicolo 9520/95, da cui hanno avuto inizio i processi Sir e Sme.

Dottor Pintus, lei è tra i firmatari dell’esposto contro la Bocassini e Colombo?
«No. Non sono stato interpellato in proposito. Come facente parte del comitato ho letto e ho preso atto dopo».

Ma lo avrebbe firmato?
«No comment. Le ho detto che ho preso atto e qui c’è già la mia risposta».

Da ex magistrato come giudica questa vicenda?
«Non voglio entrare nel merito e sono del parere che in questi casi meno si parla e meglio è. Però su una cosa si puo’ discutere».

Su cosa?
«Sul comportamento del consiglio superiore della magistratura. Ci sono principi che non possono essere trascurati. Il Csm nella vicenda Bocassini-Colombo ha tenuto un comportamento inopportuno, perché si è pronunciato incautamente, impropriamente e illegittimamente sulla questione».

Si è pronunciato a favore dei due pm milanesi. È una colpa così grave?
«È questo il punto inaccettabile. Se il governo della magistratura vuole mantenere una certa credibilità non puo’ fare queste operazioni di bassa cucina. Una volta toccava al ministro solidarizzare con il magistrato nell’occhio del ciclone».

In questo caso però il ministro ha mandato gli ispettori. Che cosa doveva fare il Csm?
«Senta, io ho abbastanza esperienza di queste cose e conosco bene il Csm. Mi spiega come si sentirà il magistrato che dovrà condurre l’inchiesta e quale sarà la sua vita se deciderà di non archiviare e di rinviare a giudizio i due pm? La solidarietà espressa dal csm nei confronti della Bocassini e di Colombo condiziona inevitabilmente la serenità di giudizio del titolare dell’inchiesta. In questo modo sì che si è pregiudicata l’indipendenza del magistrato».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Luglio 2003
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