Il treno, una risorsa per lo sviluppo sostenibile

Un convegno con politici, tecnici e organizzazioni sindacali fa il punto sulla situazione tra Lombardia e Canto Ticino

Infrastrutture, mobilità transfrontaliera, temi sempre più impellenti. Un dibattito che sta stringendo in una rete densa di interessi obiettivi e logistiche comuni la Lombardia nord e il Canton Ticino, e per suo tramite, l’Europa. Se ne è parlato stamattina, a Stabio in un convegno dove forse per la prima volta dietro al tavolo c’erano insieme tutte le istanze coinvolte nella definizione di uno scenario possibile di sviluppo: istituzioni politiche italo-svizzere, tecnici e sopratutto forze sindacali: ad organizzare l’incontro sono state proprio Filt Cgil Lombardia – Como- Varese, Sev (Sindacato del personale trasporti), Sei (Sindacato edilizia & industria) e  la Cgil di Como e Varese. 

Il quadro di riferimento rimane lo stesso di sempre: come si risponde da parte italiana al progetto ad alta velocità svizzera, l’apl transit? Quali le strategie di interconnessione tra i due paesi perché degli effetti dell’opera faraonica possa beneficiare tutta la regione Insubrica? E, ancora, quali percorsi virtuosi mettere in atto perché lo sviluppo del traffico su rotaia, a scapito di una ormai satura circuitazione su gomma, significhi anche uno sviluppo sostenibile?  
«Un esplicito invito, questo, – sottolinea l’architetto Luciano Minotti del Centro Pim – rivoltoci dall’Unione Europea: migliorare le infrastrutture, la qualità dei servizi e le politiche di bilancio».
Da Minotti vengono ribadite le priorità governative: alleggerire Milano da buona parte del traffico merci, privilegiando il quadruplicamento della linea storica Chiasso Como e potenziando lo sgrondamento verso Seregno e da li verso le direttrici est-sud. 
All’attenzione del Cipe vi anche l’ipotesi del potenziamento dell’altro asse Gottardo – Malpensa, via Mendrisio e Varese. Dal fronte elvetico arriva la conferma dell’importanza della rete Ti-Lo (Ticino – Lombardia), ma anche del differimento nel futuro di manovre a sostegno dell’Arcisate-Stabio: «Abbiamo appoggi importanti a Berna – sottolinea Marco Borradori, presidente del consiglio di Stato e in qualche modo portavoce del Ticino al governo – ma in questo momento la questione economica non è all’ordine del giorno». 
Daniele Marantelli, intervenuto in luogo dell’assente Raffaldini, ha denunciato impietosamente il deficit della politica infrastrutturale del ministro Lunardi, dei governi centrali e locali del centrodestra, con le sue ricadute profonde sugli assetti lombard: «assenza di un interporto, i problemi strutturali dell’hub di Malpensa, l’evanescente politica di Alitalia, nessuna strategia seria per la decongestione del traffico su strada». 
Rafforzare le infrastrutture a nord della provincia, privilegiando l’asse con il Canton Ticino e ricostruendo un funzionale collegamento con Como è invece l’auspicio di Ivana Brunato (Cgil Varese). «L’importante – sottolinea Brunato – è che gli incrementi tariffari degli attuali tratti autostradali non siano destinati a finanziare le opere future ma che lo Stato e la Regione siano chiamati in causa per destinare le risorse necessarie; e che nello stabilire i costi delle opere si tenga conto del rispetto delle norme contrattuali e della sicurezza per i lavoratori». 

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Pubblicato il 28 Ottobre 2003
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