Ferrovia Malpensa: tutti contro il progetto

Malpensa - Nove comuni presentano a Roma uno studio che contesta la valutazione di impatto ambientale fatta da Rti. La Provincia chiede di riavviare la procedura

Collegare Gallarate con Malpensa, ma passando sopra alberghi, uffici e case. Non è il massimo vero? Eppure, il progetto presentato da Rete ferroviaria Italiana, scoperto il 20 dicembre grazie a un annuncio su un quotidiano nazionale, dice proprio questo. La ferrovia – un’opera indispensabile – è un dogma. E’ inserita nella legge obiettivo e i comuni possono solo obbedire. E’ invece la Regione che può fare osservazioni al progetto. Agli enti locali resta una sola carta, presentare osservazioni sullo studio di impatto ambientale, che obbligatoriamente deve accompagnare il progetto. Così nove comuni del Sempione hanno consegnato ieri a Roma le loro osservazioni. Lo studio, articolato in 28 punti, è stato redatto dal professor Virginio Bettini, massimo esperto italiano in materia. Sulla necessità della Gallarate – Malpensa concordano praticamente tutti gli attori politici ed economici del territorio. La sorpresa, però, sta nel fatto di aver saputo del progetto, già in fase preliminare, solo dal giornale: gli enti locali sono stati completamente scavalcati. Spiacevole, certo, ma non impossibile; la procedura è un po’ “hard”, ma questo è il nocciolo della legge voluta a suo tempo dal governo.
Il guaio è che il tracciato, studiato da Italfer per contro di Rete Ferroviaria Italiana, prevede passaggi in aree di valore ambientale. Ma soprattutto, a Case Nuove, inventa un colpo di ruspa su alberghi e altre strutture che sono state costruite proprio a sostegno proprio dell’aeroporto. Un controsenso.
Contro il disegno bizzarro e la procedura inelegante si sono mobilitati non solo i comuni, ma anche la Provincia di Varese. Quest’ultima, raccogliendo un appello lanciato qualche giorno fa da dodici sindaci, chiede esplicitamente a Rti di riavviare la procedura, per permettere una più seria analisi del tracciato.
Attualmente il termine è fissato nel 10 gennaio per le valutazioni sull’impatto ambientale (le uniche che possono fare i comuni e che come si diceva sono state appena consegnate) e nel 24 gennaio per le osservazioni sul progetto preliminare (che può presentare solamente la Regione).
Se poi si entra nel merito della questione, i giudizi non migliorano. «La valutazione di impatto ambientale del progetto è molto carente e poco curata» spiega il sindaco di Somma Lombardo Claudio Brovelli. «E’ stata realizzata senza tenere conto minimamente di che cosa c’è in questo territorio, è incredibile pensare che la ferrovia debba passare sopra alberghi e infrastrutture a sostegno dell’aeroporto».
Il risultato è che un’opera sacrosanta, si è ammantata di sospetti e si è attirata il risentimento di un intero territorio. Morale: la democrazia non sarà sempre il metodo più efficiente, ma anche le infrastrutture hanno bisogno di un minimo di condivisione da parte delle popolazioni interessate. Un pensiero che villa Recalcati sembra avere sposato in pieno. Ora tocca alla Regione prendere una posizione in tempi brevi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Gennaio 2004
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