Giornata mondiale della pace, anche Varese si mobilita
Presentate le iniziative in preparazione della manifestazione del 20 marzo contro la guerra. Anche una raccolta firme a sostegno dell'Agenzia per la riconversione dell'industria bellica tra gli obiettivi dei promotori
Il 20 marzo a Roma si terrà la manifestazione contro la guerra. In vista di quella data, anche a Varese le associazioni più attive sul fronte della mobilitazione contro la guerra, hanno predisposto un fitto calendario di impegni, di incontri e di iniziative all’insegna di uno slogan efficace: la pace si prepara quotidianamente e localmente, a partire da quelle piccole realtà in cui le istituzioni latitano e paiono avere altre sensibilità. La manifestazione è proposta dalla United for Peace and Justice, coalizione di oltre 600 comunità, chiese, gruppi e associazioni statunitensi, e promossa dal movimento pacifista in occasione dei Forum Sociali di Parigi e Bombay.
Le associazioni che hanno promosso e organizzato la Carovana della Pace a Varese e le iniziative per “Fermiamo la Guerra” sono numerose: Arci, Beati i Costruttori di Pace, Coopuf, Donne in Nero, Giovani Comunisti, Pace e Solidarietà Gallarate, PRC, Rete di Lilliput, Sinistra Giovanile, Uisp, Valle Olona Social Forum, Varese Social Forum, Mani Tese, Acli, Cub.
Sarà, invece, l’Arci ad occuparsi direttamente dell’organizzazione e delle prenotazioni dei pullman per la trasferta romana del 20 marzo (costo € 35, info: 0332-234055: varese@arci.it).
«Siamo convinti – ha spiegato Covacich – della necessità di un ritorno a quell’unità che anche a Varese si era creata in concomitanza con l’inizio delle guerre in Afghanistan e in Iraq. Sostenevamo l’inutilitò di quella guerra e i fatti ci danno ragione. Ma occorre riaffermare il bisogno non fermarsi alla manifestazione mondiale del 20 marzo, ma di proseguire per creare i presupposti concreti per la pace e non solo dire no alla guerra».
Nel corso di tutte le iniziative previste, i promotori organizzeranno una raccolta di firme contro l’abolizione della Legge Regionale 6/1994: «Una legge voluta dal basso, dai lavoratori – ricorda Marco Tamborini – che aveva promosso la nascita di una Agenzia per la riconversione dell’industria bellica. Una spazio di lavoro e di ripensamento della produzione del nostro territorio non solo in termini di etica ma anche di cifre, di economia».
La 6/94 è una legge attualmente a rischio estinzione, per scelta dell’attuale giunta regionale.
«Un fatto grave», secondo Tamborini, rappresentante della stessa Agenzia, tanto più in un Varesotto che ha una concentrazione di mano d’opera nell’industriale bellica pari al 5% del suo totale rispetto all’1 % su scala regionale.
«Il paradosso – continua – è che l’aumento delle commesse, l’aumento delle spese militari non trovano riscontro nella crescita occupazionale. Si parla anzi, di nuove mobilità. Un problema grave per il territorio a cui la 6/94 potrebbe ancora dare risposte utili». Anche per questo l’augurio è che i sindaci contattati per l’incontro con la carovana della pace rispondano in tanti all’appello. A loro verrà chiesto un impegno concreto, mozioni, delibere, sostegno alle iniziative per la pace. Dalla provincia di Como le risposte sono già state numerose, dal Varesotto, capoluogo compreso, ancora pochi segnali di vita.
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