«Occorrono soldi contanti per il nuovo teatro, autotassiamoci»
L'ex sindaco Angelo Luini propone di destinare 10 euro della prossima Tarsu alla realizzazione dell'opera
Dieci euro da ogni famiglia per il Nuovo Teatro Condominio. È la proposta lanciata pubblicamente dall’ex sindaco della città, Angelo Luini, che propone di inserire la cifra nella prossima cartella esattoriale della Tassa sui rifiuti solidi urbani.
Lo stabile del vecchio teatro, situato in centro città, è stato acquistato dal Comune circa un anno e mezzo fa e, in seguito, è stato realizzato un progetto preliminare che prevede il recupero del teatro e la realizzazione di un cinema.
«Il grande intervento che si concretizzerà tra qualche anno ha necessità di denaro contante per poter camminare – spiega l’ex sindaco -. Secondo il mio punto di vista, l’unica possibilità per poter raggiungere tale obiettivo è quello di coinvolgere in modo diffuso tutti i cittadini di Gallarate. Senza ovviamente disdegnare le ipotesi in campo, quali la Fondazione o la creazione di un’apposita società per azioni».
Luini entra anche nei dettagli dell’idea, proponendo le modalità di coinvolgimento dei cittadini. «La prossima cartella esattoriale della Tarsu potrebbe contabilizzare una voce contributo a fondo perso per gestione Teatro Condomonio dell’importo complessivo di 10 euro. Tale contributo, essendo 20 mila le famiglie a Gallarate, consentirà di disporre di 200 mila euro. Questo contributo non modificherebbe ikl costo della Tarsu, visto il buon risultato ottenuto dalla raccolta differenziata, la tassa dovrebbe diminuire».
Secondo Luini questo contribuito potrebbe valere come opzione per i cittadini sulle quote della futura Fondazione o sull’acquisto delle azioni della costituenda società.
«I gallaratesi che acquisteranno più di 500 quote avranno diritto a sedere nell’assemblea dei soci privilegiati che dovranno dettare le linee guida della programmazione culturale e artistica del teatro – conclude l’ex primo cittadino -. Questo per coinvolgere il maggior numero di persone e per evitare il monopolio di tre "scienziati dell’arte" sul Teatro. Spero, senza sbarramenti politici, in una discussione serena sulla proposta che comunque potrà essere migliorata con la collaborazione di tutti».
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