«Più soldi da Roma? Li abbiamo già spesi»

Indagine sul federalismo fiscale – I sindaci delle grandi città del Varesotto confermano: sono arrivati più soldi da Roma. Ma le risorse sono già state impiegate

Ecco la parte del Varesotto che i soldi li ha ricevuti davvero, dalla devoluzione: sono i grandi centri della Provincia come Varese, Busto, Gallarate. Quelli che nello studio del Cerst vedono i trasferimenti statali aumentati fino a percentuali pari al 30%. 
Un dato assolutamente confermato dai sindaci interessati, anche se con spiegazioni diverse tra loro. 

«Forse può suonare male, ma la verità è che noi eravamo un comune "sottodotato" – spiega il sindaco di Varese, Aldo Fumagalli – cioè avevamo molto meno degli altri: Varese riceveva dallo Stato 280mila lire pro capite, a fronte delle circa 700mila che venivano trasferite ai comuni del sud. Si può dire che quest’aumento ha perequato un pochino la situazione, considerato che Varese è il comune che dà più tasse allo Stato». 

«Dallo studio si può evincere che il trend generale delle rimesse statali è sostanzialmente stabile, se non un po’ in diminuzione – commenta invece Nicola Mucci, sindaco di Gallarate –  Vengono però premiate le amministrazioni più virtuose dal punto di vista progettuale, proprio perchè i trasferimenti avvengono attraverso lo sviluppo di progettualità.  Leggo perciò in questi termini il fatto che sono stati avvantaggiati i grandi comuni della provincia: perchè essi sono maggiormente in grado di esprimere, sia quantitativamente che qualitativamente, progetti interessanti, meritevoli di fondi statali. Il dato di Gallarate, poi, testimonia che questa amministrazione ha visto riconosciuta qualità delle sue proposte»

«La quota di trasferimenti "normali" è sempre uguale, se non un po’ in diminuzione – conferma Luigi Rosa, sindaco di Busto – Tutto quello che arriva in più deriva da progetti specifici. Questo è il trend degli enti di livello superiore al comunale, che perciò premia la maggiore progettualità. Questo spiega inoltre il fatto che i piccoli comuni non hanno lo stesso tipo di incrementi: in enti così piccoli è facile trovare carenza strutturali e organiche che rendono difficile reperire maggiori risorse per opere pubbliche. Per questo penso siano necessari dei correttivi in questo senso, o almeno bisogna trovare il modo per dar loro una mano».

Soldi in più, perciò, sono arrivati. Le amministrazioni ne sono ben coscienti, e sentono di averli, in qualche modo, giustamente meritati. Ma alla fine, a cosa sono serviti?
«Ci hanno reso possibile gestire il bilancio, che era davvero al lumicino, e di permetterci di ritornare all’interno dei parametri governativi – è la risposta di Fumagalli –  Questi trasferimenti ci hanno permesso per  esempio di tenere al minimo l’aliquota ICI per la prima casa, per esempio. Anche se però non sono ancora sufficienti a gestire tutto quello che serve» 

«La grande parte dei trasferimenti al comune di Gallarate sono serviti al finanziamento di alcune importanti opere pubbliche – precisa invece Mucci –  come grandi interventi sulla viabilità o, per esempio, il finanziamento della ristrutturazione del Teatro del Popolo».

«Come le dicevo i soldi in più sono destinati a progetti specifici, perciò hanno già una destinazione precisa. Noi abbiamo ottenuto, solo negli ultimi due mesi, quasi tre milioni di euro – conclude Rosa – Un milione e mezzo per la sostituzione degli impianti termici con impianti a pannelli solari, un milione circa per un progetto realizzato con l’Aler per l’emergenza abitativa, altri trecentomila per l’adeguamento e l’aggiornamento delle scuole locali. Erano progetti ritenuti utili, e ce li hanno finanziati».


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Pubblicato il 27 Febbraio 2004
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