Treni, da domani scattano gli aumenti

Ripresa amara per chi si muove servendosi dei trasporti pubblici. Da domani, primo di settembre, le ferrovie Nord Milano aumenteranno il prezzo dei biglietti del 2,2 per cento. E rincari sono in vista anche per quanto riguarda i treni delle Ferrovie dello Stato che già nei giorni scorsi sono stati al centro di un botta e risposta fra il manager Elio Catania – che definì "fisiologica" la necessità di un aumento delle tariffe – e le associazioni di consumatori. 
Oggi la nuova doccia fredda, alla vigilia degli incrementi prospettati da Ferrovie Nord: i motivi di questo aumento sarebbero da ricercarsi in un adeguamento previsto dal documento di programmazione economica del Governo Berlusconi.
A scagliarsi contro la decisione di aumentare il costo delle corse lo stesso Daniele Marantelli, consigliere regionale e segretario della commissione trasporti al Pirellone che non usa mezzi termini per commentare la situazione: «Mentre in Francia il governo, conservatore, raggiunge un’intesa con i commercianti per diminuire del 3 per cento il costo dei prodotti per i consumatori, il governo italiano dimostra in questo caso di non preoccuparsi minimamente di controllare le dinamiche dei prezzi». 
«Questo aumento – aggiunge il consigliere – non è una cifra esorbitante, ma sempre troppo se non corrisponde ad un miglioramento del servizio offerto ai cittadini. Anzi i dati recentemente pubblicati dimostrano che i servizi offerti continuano ad essere deludenti».
Dello stesso avviso anche Dario Balotta, segretario della Fit Cisl Lombardia. Secondo Balotta, «il dato "normale" di un aumento porterebbe a ritenere l’incremento dei prezzi giustificato a fronte di un miglioramento qualitativo e quantitativo del servizio, che per quanto riguarda i trasporti lombardi, non si vede. E’ ora che la Regione sfrutti per davvero il suo potere di trattativa con gli enti che gestiscono il trasporto pubblico e imponga un miglioramento del servizio».
C’è da segnalare che l’impennata dei prezzi arriva dopo un periodo di vive proteste da parte dei pendolari lombardi che più di una volta, soprattutto sulle linee da e verso il capoluogo, hanno dovuto sopportare gravi disagi e disservizi.
Sulla questione qualche giorno fa si era espresso pure il segretario della Filt Cigil della Lombardia, Franco Fedele: «Treni sporchi a causa di una "folle" corsa a ridurre i costi, tagliando la spesa sui servizi essenziali stanno portando il servizio ferroviario regionale allo sfascio e hanno il coraggio di fare pagare ai pendolari i costi di questo disastro. A settembre il sindacato, con i lavoratori, le Associazioni dei consumatori e quanti hanno a cuore il futuro del trasporto pubblico, dovranno fare sentire la loro voce».