Colletta alimentare, si profila un successo
I dati raccolti fino ad ora indicano un trend molto positivo. Probabile un miglioramento dei risultati dell'anno scorso.
Oltre le più rosee previsioni l’andamento della “Colletta alimentare”, almeno per quanto riguarda Varese. Andrea Benzoni, direttore provinciale del Banco alimentare, ente promotore della giornata, afferma che secondo i primi dati raccolti il trend è altamente positivo, superiore a quello dello scorso anno. Si tratta di dati ufficiosi, ma sembrano esserci tutte le premesse per un completo successo dell’iniziativa.
Entusiasmo condiviso anche dai volontari sul campo, soprattutto giovani, che da questa mattina si alternano davanti ai supermercati del varesotto per raccogliere i prodotti donati dalla gente comune. Alessandro Villa, socio del Banco di solidarietà alimentare, è attivo davanti all’Esselunga di Masnago (foto sopra), il supermercato più grande della provincia dopo l’Iper: «L’anno scorso abbiamo raccolto dieci tonnellate di prodotti – afferma – ci accontentavamo di ripeterci, ma se andiamo avanti così supereremo questa soglia». Anche davanti al Gs di via Sanvito Silvestro (foto sotto), altro grande supermercato del capoluogo, si respira aria di festa: «Più dell’80% delle persone risponde positivamente al nostro appello» fa sapere Carlo Chiodi, uno dei volontari. La cittadinanza risponde e risponde bene. I prodotti maggiormente raccolti sono quelli richiesti dallo stesso Banco alimentare, cibi in scatola e prodotti per l’infanzia in particolare.
All’iniziativa, giunta alla sua ottava edizione, partecipa per la quarta volta anche l’”Associazione nazionale alpini”, che solo in provincia di Varese porta in dote 308 volontari. «Mettiamo a disposizione la nostra faccia e la nostra storia per un’iniziativa di solidarietà» – spiega il responsabile Silvio Botter. Un gesto importante, soprattutto dopo gli scandali che hanno colpito un settore delicato come la solidarietà, dal pasticcio della “Missione arcobaleno” in giù. In effetti, dai dati della “Colletta alimentare”, sembra che la diffidenza delle persone nei confronti di certe forme di solidarietà sociale, derivata da questi spiacevoli episodi, si stia ora visibilmente attenuando.
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