«Non scomodiamo la psicanalisi per parlar di tasse»

Buon dibattito sulla finanziaria proposto dalla Cna varesina con la partecipazione del proprio vicepresidente Vaccarino, l'ex ministro Visco e Volontè (Udc)

Un forte disagio è la sensazione che buona parte del pubblico ha provato all’uscita dell’incontro sulla finanziaria organizzato dalla Cna varesina. Un dibattito presentato da Daniele Parolo, presidente dell’associazione, a cui hanno partecipato Vincenzo Visco, ex ministro delle Finanze dei Governi del centrosinistra, Luca Volontè, capogruppo alla camera per l’Udc e Daniele Vaccarino, vicepresidente della Cna nazionale. A moderare l’iniziativa Fausto Bonoldi, caporedattore e pietra portante del quotidiano locale La Prealpina.
Un disagio perché Luca Volontè ha cercato di sostenere le ragioni del Governo, ma senza alcuna arma se non una buona capacità dialettica. Un incontro che se condotto ai punti vedeva il rappresentante dell’Udc sconfitto in modo implacabile. Le ragioni non sono di natura politica legate ai diversi modi di interpretare il Paese, ma proprio ai contenuti. Volontè era a disagio perché non è ancora chiaro niente sulla questione della riduzione delle imposte diventata centrale nel dibattito sulla finanziaria.
Fausto Bonoldi ha aperto l’incontro con una serie di riflessioni sullo stato economico del paese e domandando ai relatori quale potrebbe esser la scossa per ridare fiducia e sviluppo. Vincenzo Visco, reduce già da un incontro organizzato nel pomeriggio dalla Gad, ha tenuto banco per quasi mezz’ora con una relazione tra il politico e l’accademico sviscerando una serie di questioni della finanziaria a prescindere dall’ultima sortita del Governo sulla riduzione delle tasse. "Quella che il Governo ha presentato è una finanziaria di emergenza. Una manovra da 24 miliardi che di fatto blocca la spesa pubblica, aumenta in modo significativo la tassazione per le aziende con l’applicazione del concordato preventivo in base agli studi di settore, mette in vendita gli immobili dello stato costringendo poi l’ente pubblico a prendere gli stessi in affitto. Ma come si è arrivati a tutto questo?" Visco ha spiegato, quasi come in una lezione di scienze delle finanze, i meccanismi della finanza pubblica. "Non possiamo dare tutta la responsabilità al Governo, ma quello che è certo è che la finanza pubblica è stata lassista e irresponsabile. Di fronte a una spesa corrente in continua crescita non si è fatto niente per cambiare questo corso e così siamo tornati a un indebitamento superiore a quello di dieci anni fa con una finanza pubblica fuori controllo. La situazione è molto difficile e così non si va lontano".

Volontè ha replicato affermando che il Governo si è mosso garantendo alcuni vantaggi ai cittadini tipo sgravi fiscali alle famiglie. "Si poteva fare di più, ma questo non dipende dal singolo stato, ma dalle condizioni generali".
Il dibattito si è poi spostato sulle questioni fiscali. Daniele Vaccarino ha fatto presente ai relatori che la Cna giudicherà la finanziaria in base ai contenuti e non agli schieramenti politici. Non ha potuto però fare a meno di criticare un aspetto che se approvato così come è metterebbe in crisi molte aziende. Di fatto l’intervento sull’Irap sembrerebbe ridotto all’osso mentre invece gran parte del prelievo fiscale per coprire la spesa delle riduzioni delle imposte arriverebbe dal concordato preventivo sugli studi di settore. Una situazione che rischia di mettere in ginocchio molte micro imprese che sono ben al di sotto del volume d’affari come stimato dagli studi di settore.
Su questo Visco ha messo ko Volontè in modo definitivo perché è tornato sulla ragione dell’introduzione degli studi di settore che nulla aveva a che vedere con l’imposizione diretta, ma era solo un elemento indicativo. "Non bisogna scomodare la psicanalisi quando si parla di tasse. Le tasse sono brutte tutte quante. È ovvio che in Italia si pagano di più che nel resto d’Europa. È così perché siamo più deboli con un bilancio dello stato terribile. Aspettiamo di vedere cosa accadrà in Senato dove si presenteranno gli emendamenti del Governo, ma non credo cambi niente. Ora è inutile stare a cercare il colpevole, bisogna cercare le soluzioni". Volontè ha avuto ben pochi elementi con cui replicare perché di fatto ancora non si conoscono i termini esatti della manovra sulle imposte che era e rimane uno dei temi che maggiormente scaldano i cittadini e le imprese.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Novembre 2004
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