Polonia e Slovacchia: due paesi da tenere d’occhio
Un’analisi delle due nazioni e delle sue possibilità di Business
La Polonia è un paese con una forte identità nazionale, che dimostra una grande volontà di progredire e svilupparsi e che sta sostenendo molti sforzi per raggiungere i propri obiettivi e lasciarsi definitivamente alle spalle 50 anni di mancato sviluppo.
Oggi la Polonia è politicamente stabile, ha voglia di crescere e di presentarsi sullo scenario internazionale come un Paese che offre innanzitutto al proprio interno ottime opportunità di investimento, grazie anche alle agevolazioni statali e comunitarie, ma che si propone anche come partner commerciale. Attualmente, e per i prossimi dieci anni almeno, la Polonia è in grado di offrire delle condizioni molto vantaggiose per coloro che intendono effettuare investimenti diretti, non solo all’interno delle Zone Economiche Speciali.
Il costo del lavoro è ancora contenuto, la specializzazione e la produttività sono di buon livello. Il mercato interno può già offrire anche il management. Le leggi permettono di costituire società interamente con capitale estero a cui viene riservato un trattamento fiscale pari a quelle costituite da soggetti nazionali.
Il tessuto imprenditoriale che si sta creando in Polonia e che rappresenterà la forza economica del futuro è fatto per la maggior parte di piccole e medie imprese, proprio come quello italiano. C’è una buona predisposizione da parte degli operatori polacchi alla creazione di partnership con i nostri imprenditori anche per sviluppare attività al di fuori dei confini di questi due Paesi. Nell’ambito prettamente commerciale, le statistiche collocano al 2° posto l’Italia come volume di esportazioni verso la Polonia.
La Repubblica Slovacca è un paese di soli 5,4 milioni di abitanti ma che, per la sua posizione geografica, è sicuramente un ponte con l’Est Europa, a partire dal mercato confinante rappresentato dall’Ucraina. Bratislava è una piccola capitale ma molto attiva, che rispecchia il carattere intraprendente dei suoi cittadini. In questo paese il settore tessile e abbigliamento potrebbe trovare uno sbocco produttivo soddisfacente, infatti già diverse imprese italiane hanno avviato una produzione significativa, nella parte più ad est vicina all’Ucraina.
Il settore meccanico emerge invece per professionalità, tradizionalmente riconosciuta, tra le più eccellenti d’Europa, già da prima del secondo conflitto mondiale ed anche durante il periodo dell’ingerenza comunista. Non a caso stanno sorgendo grandi complessi automobilistici (Renault, VolksWagen, Hyundai) che daranno avvio a vasti indotti settoriali.
Il percorso del futuro “Corridoio 5” che collegherà Lisbona a Kiev è senza dubbio una molla che sta già facendo scattare parecchie attività di servizio, in particolare verso quello che si pensa potrà diventare un corridoio anche commerciale verso l’est europeo: questi due paesi ne fanno interamente parte
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