Carcere, ripartono i corsi professionali per i detenuti
Tra il 14 e il 16 dicembre riavviati tutti i corsi, tranne quello per la risocializzazione. Una raccolta di medicinali per il carcere?
Finalmente una buona notizia dal carcere di Busto Arsizio, fonte di problemi e polemiche. La buona notizia è che riprendono i corsi professionali per i detenuti, nei quali si insegnano materie quali panificazione, falegnameria, pelletteria, giardinaggio.
I corsi, previsti in funzione del reinserimento nella società una volta scontata la pena, erano sospesi fin dalla primavera di quest’anno, da quando cioè la direttrice era stata reintegrata nel suo posto dal Giudice del Lavoro. Infatti Caterina Ciampoli, in seguito alle generalizzate lamentele per la sua gestione del carcere, nel dicembre 2003 era stata trasferita ad Aosta, ma in maggio una sentenza della Magistratura del Lavoro l’aveva reintegrata. Il suo ritorno, com’è comprensibile, non fu accolto bene; nè la direttrice, comprensibilmente, sembrava disposta a dimenticare l’affronto. Da allora, si può dire, all’interno del carcere di Busto è stato il muro contro muro, fino alle ultime positive novità.
Qualcosa si è mosso, dunque, in fatto di recupero dei detenuti attraverso il lavoro; ma il corso più importante, quello di risocializzazione, non partirà. La causa questa volta non risiede nella direttrice Ciampoli, ma nella Provincia di Varese, cui è demandato il finanziamento di questo corso. Da Villa Recalcati non giungerà un centesimo, almeno per il momento.
«Non basterebbe un romanzo per raccontare cosa succede in questo carcere» dicono gli agenti di Polizia Penitenziaria, furibondi contro la Ciampoli per una gestione di cui non riescono a comprendere i modi. «In questo istituto di pena mancano i medicinali» denuncia il consigliere comunale Antonello Corrado, da tempo in contatto con il personale del carcere. «In passato i responsabili sanitari hanno più volte denunciato i tagli alle richieste di farmaci, e addirittura pressioni per allungare con acqua le dosi (!). A questo punto forse bisognerà organizzare una raccolta di farmaci per il carcere…»
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