Parrucchieri ed estetiste: diamo un taglio alla burocrazia
L’Associazione Artigiani denuncia gli oneri previsti dalla nuova normativa sui rifiuti sanitari
Sono passati alcuni mesi dall’entrata in vigore della circolare del Ministero dell’Ambiente che rendeva applicabile la normativa sui rifiuti sanitari alle attività di parrucchieri ed estetiste.
«La normativa – spiega Marino Bergamaschi, Direttore dell’Associazione Artigiani – nata per disciplinare il trattamento dei rifiuti nel settore sanità, sta creando non poche difficoltà alle nostre aziende che si trovano a dover gestire onerosi adempimenti burocratici come quelli previsti dalla conseguente applicazione del decreto Ronchi».
«Pur condividendo pienamente l’esigenza del Ministero di tutelare la salute dei consumatori nonché degli operatori del settore – prosegue il direttore generale dell’Associazione Artigiani – riteniamo sia necessaria una semplificazione delle procedure».
È per questo motivo che Confartigianato, attraverso lo strumento degli accordi di programma, ha predisposto un documento che può soddisfare le esigenze di entrambe le parti: da un lato facendo venir meno gli obblighi burocratici a carico delle aziende, dall’altro assicurando sufficienti garanzie ed elementi di controllo.
L’accordo è attualmente in approvazione presso l’Agenzia Provinciale Protezione Ambiente di Bolzano, come previsto dall’iter legislativo, e verrà successivamente sottoposto alla Conferenza Stato regioni. Tale procedura, che comporta purtroppo tempi non brevi, è tuttavia l’unica percorribile.
In attesa della sigla dell’accordo l’Associazione Artigiani invita pertanto le aziende, che non avessero ancora provveduto, ad adeguarsi alle disposizioni ministeriali che, lo ricordiamo, prevedono che gli strumenti monouso quali aghi, lamette, rasoi, provenienti dall’attività di estetica e similari, se utilizzati sulla cute, siano da considerarsi rifiuti pericolosi a rischio infettivo e di conseguenza sottoposti alle norme previste per tale tipologia di rifiuti.
«La nostra struttura – conclude Bergamaschi – ha ben presente le problematiche delle aziende e da subito si è attivata per offrire alle imprese un’informazione puntuale e un servizio specifico. Nello stesso tempo si è ritenuto fosse doveroso, con il supporto di Confartigianato, esercitare compiutamente la propria attività di rappresentanza degli interessi delle imprese attraverso legittime azioni di lobbing presso gli organi decisionali».
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