Giuseppe Troja: «Laveno, Montecarlo di Lombardia»
Il candidato di Europa Federale si presenta agli elettori: turismo e parcheggi le priorità
Doppio impegno elettorale per Giuseppe Troja, il candidato sindaco del Comune di Laveno per il movimento “Europa Federale Italia”. Troja, infatti, oltre che nelle consultazioni comunali è in lista per le Regionali sotto le insegne del Polo Laico. Cinquantasei anni, due figli, Troja è il responsabile nazionale di Europa Federale, una formazione piccola ma agguerrita che oltre a candidarsi in diversi comuni della Lombardia ha già avuto esperienze elettorali in altre regioni d’Italia, dalla Sicilia alla Basilicata.
Signor Troja, lei vive in Valcuvia. Come mai ha deciso di candidare lei ed il suo partito alle comunali di Laveno?
«A Laveno non sarei dovuto essere io il candidato sindaco. Fino all’ultimo momento per questa carica era pronto un cittadino lavenese che ha avuto un ripensamento dell’ultima ora. Dato però che stavamo lavorando da tempo a questo progetto mi è sembrato giusto scendere direttamente in campo, così come ho fatto lo scorso anno a Gavirate. La partecipazione di Europa Federale a Laveno deriva dal fatto che intendiamo portare avanti anche qui la nostra politica che è un po’ diversa da quella dei partiti tradizionali. Secondo noi le persone che scendono in campo non devono diventare dei professionisti della politica ma rimanere volontari che lavorano a favore del cittadino. Proprio per questo penso che ad ogni tornata elettorale debbano essere proposte figure nuove».
Il suo movimento non è molto conosciuto a livello nazionale. In quale area di elettorato intende ricavare voti?
«Non ci reputiamo né di destra né di sinistra: siamo un partito democratico, trasversale, che potrebbe ricevere i voti da quell’area che un tempo si identificava con la Democrazia Cristiana. A livello regionale comunque Europa Federale è inserita nelle liste del Polo Laico (formazione che sostiene Roberto Formigoni ndr) ed a questo proposito devo fare una precisazione. Il nostro simbolo non compare in quello del Polo Laico per una semplice questione di tempo: in un primo momento non pensavamo di riuscire a raccogliere un numero di firme sufficiente e così venne preparato il logo che conteneva solo i simboli del Pri, del Pli e dei liberaldemocratici. Però Europa Federale, ed io in qualità di candidato consigliere, siamo a pieno titolo facenti parte dello schieramento».
Quali sono le priorità sulle quali intende lavorare a Laveno?
«Per prima cosa il turismo. Laveno ha tutto per poter diventare la “Montecarlo di Lombardia”, i presupposti ci sono. Bisogna però affrontare le problematiche legate a questo comparto, altrimenti quello che c’è andrà a morire». In seconda battuta penso alle problematiche della viabilità e dei parcheggi: ritengo necessario trovare spazi per nuovi posti auto che devono però essere liberi. La gente non può avere l’assillo del parcheggio che scade quando è in giro per lavoro o per tempo libero. Infine bisogna valutare l’Ici sulla prima casa. Le famiglie fanno sacrifici per comprare una casa e non possono vedersela tassare. Non so se sarà possibile toglierlo, ma almeno dimezzarlo si deve».
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