Istituzioni alternative crescono cent’anni dopo

La storia della società cooperativa

La Società Cooperativa è presente nella vita culturale di Zurigo con un programma che svolge sia autonomamente, sia in collaborazione con enti, scuole e associazioni svizzere.

Attualmente, insieme al Museum Bàrengasse, ‘ in atto una mostra storico-etnografica collegata alla esposizione "Tutto bene? Italiener in Zurich". Il programma di quest’anno prevede conferenze sulla storia del socialismo svizzero-italiano, e svizzero ed europeo con la presentazione di libri, proiezioni di film quali "Braccia sÏ, uomini no" di Ammann e Buri, girato nel 1970, anno del referendum xenofobo di Schwarzenbach, letture da "Una famiglia italiana"di Franca Magnani e proiezione del film "Avanti, Libertà", con la testimonianza dell’autrice e di Ettore Cella. E poi, mostre di pittura, dibattiti, seminari, convegni. L’attività editoriale ‘ collegata per lo più alla editrice L’Avvenire dei Lavoratorie in estate verrà dato alle stampe il secondo volume "Zurigo per Silone", in collaborazione con l’Università di Zurigo. Una curiosità: il 23 aprile 2004, giornata mondiale del libro, il Coopi ha allestito una piccola fiera del libro insieme ad altri dodici editori zurighesi. A ciascuno degli intervenuti è stata offerta una piccola copia tascabile del "Manifesto"di Marx ed Engels.

A due passi dal centro storico di Zurigo, il Ristorante Cooperativo offre una buona cucina italiana a prezzi ragionevoli nella grande e bella sala dove sono esposte opere pittoriche di Mario Comensoli. Ma il Coopi svolge anche una funzione sociale mettendo a disposizione gratuitamente una ampia sala riunioni a tutte le associazioni che ne facciano richiesta: partiti politici di sinistra (inclusi un tempo gli anarchici, oggi il Prc e Attac), organizzazioni sindacali, gruppi di donne, repubblicani della Guerra di Spagna, partigiani italiani, federazioni giovanili o d’immigrati, ma anche club di filatelici, psicoterapeuti, amanti della briscola (chiamata "jass"), bibliotecari, ecc… Circa quattrocento gruppi e associazioni hanno utilizzato la sala nel 2004.

Nel limite del possibile il Coopi esprime le sua solidarietà a rifugiati, persone bisognose di aiuto e istituzioni umanitarie. Quante volte è stato necessario (e sufficiente) offrire del cibo a qualche persona che aveva semplicemente fame! Sembra impossibile, a Zurigo, ma tutt’oggi succede.

Oggi il Coopi è minacciato di sfratto dall’immobiliare dalla Città di Zurigo, proprietaria dell’edificio, la quale dovrebbe finalmente avviare delle ristrutturazioni indispensabili. Per farle però chiede un aumento esorbitante dell’affitto. Saranno i partiti presenti nel consiglio comunale a prendere una decisione i cui risvolti sociali e politici pesano almeno quanto quelli economici.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Marzo 2005
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