“Il Consiglio comunale deve difendere la Costituzione”

Una seduta consiliare aperta a contributi esterni e un'azione di informazione della cittadinanaza. Il centrosinistra presenta una nuova mozione sulla riforma costituzionale

La difesa della Costituzione deve partire dal Consiglio comunale, nessuno escluso.  il centrosinistra, alla vigilia del 60mo anniversario della Liberazione, presenta una seconda mozione sul progetto di riforma costituzionale. Ci riprova in una data simbolica , dopo averne presentata una prima, sullo stesso argomento,  il 31 marzo del 2004. Mozione discussa e respinta quasi un anno dopo, il 2 febbraio scorso.
Questa seconda mozione impegna il presidente del Consiglio comunale ad aprire la seduta consiliare a contributi esterni e ad esprimere ai presidenti di Camera e Senato e ai capigrupppo parlamentari la posizione del Consiglio stesso su questa  riforma. (foto sopra da sinistra: Roberto Molinari, Antonio Antonellis, Angelo Zappoli)

«Cercheremo di discutere la mozione – dice Antonio Antonellis dei diesse – il 2 giugno, che è un’altra data simbolica, in cui si tenne il referendum per la Repubblica. Questa mozione non impegna genericamente qualcuno, ma l’ente stesso e i suoi organi più rappresentativi. La richiesta di un Consiglio comunale aperto risponde all’esigenza di far discutere la cittadinanza, perché oggi il dibattito è congelato in attesa del referendum. Poiché questa riforma ha frustrato, nel metodo e nel merito, quegli stessi principi che hanno ispirato i padri costituenti, abbiamo ritenuto importante sottolineare il dovere di informazione da parte del Comune verso la cittadinanza. Il percorso di condivisione è fondamentale. Con la mozione, dunque, chiediamo un impegno concreto della Giunta nel favorire un libero giudizio dei cittadini, con dibattiti e momenti di pubblica informazione in stretta collaborazione con le circoscrizioni territoriali».

Il documento è stato sottoscritto da tutta l’opposizione, con l’eccezione del consigliere Raimondo Fassa (gli altri consiglieri della sua lista l’hanno votata).
«È importante il legame con il 25 aprile – spiega Roberto Molinari della Margherita- perché abbiamo il dovere di ricordare da dove nasce la nostra Costituzione. La revisione storica ha un senso quando depura la storia dall’eccesso di ideologia, ma diventa un pretesto quando nega la stessa verità storica. Dc e Pci hanno costruito una nuova democrazia senza far pagare i costi che altri paesi hanno pagato. Va riaffermato con forza ciò che è accaduto e non credo che i valori costituzionali di allora, condivisi dalla maggioranza degli italiani, oggi possano essere negati. Ci dovrebbe essere uno scatto d’orgoglio nella difesa della Costituzione che ha garantito, in  tutti questi anni,  la democrazia e l’ingresso delle nuove masse popolari in Parlamento, quando in altri paesi europei c’erano regimi dittatoriali e autoritari».

La richiesta di un Consiglio comunale aperto coinvolge anche i vari comitati e coordinamenti nati sul territorio. Un allargamento «a caduta, fino al singolo cittadino», sottolineato e auspicato da Giuseppe Musolino, dell’Arci provinciale, già promotore di un comitato cittadino.
«Questa mozione – conclude Angelo Zappoli – è inclusiva e aperta a tutti i consiglieri, non è stata proposta per escludere qualcuno. Noi partiamo da un principio che ha animato la Costituzione stessa: la condivisione. Un principio che ha trovato applicazione nei meccanismi di equilibrio tra poteri, garantendo di fatto una convivenza civile nel Paese. Il fatto di avere impegnato il presidente del Consiglio comunale e la Giunta per noi  ha un significato importante.  Non vogliamo un dibattito teorico o un esercizio di stile sulla Costituzione, ma un’azione concreta, grazie alla quale i cittadini possano formarsi un giudizio ed anche esprimerlo. L’ente in questo percorso si deve impegnare a garantire più strumenti per la formazione di questo giudizio».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Aprile 2005
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