La contradizion che nol consente

Nel canto 27esimo dell’Inferno Dante si incontra con Guido da Montefeltro, uomo d’armi e condottiero del 13esimo secolo che infine si fece frate francescano per fare ammenda dei suoi peccati. Essendo egli abile stratega, papa Bonifacio VIII gli chiese consiglio per conquistare Palestrina, rocca dei Colonna con cui il papa era in lotta. Guido gli avrebbe consigliato l’astuzia di fare ampie promesse e poi di non mantenerle (lunga promessa con l’attender corto), e così fece il papa convincendo i Colonna a cedere. Per convincerlo a dargli quei suggerimenti non proprio morali, il papa lo aveva assolto anticipatamente dei suoi possibili peccati. Ohimé, quella assoluzione non servì e il diavolo, alla morte di Guido, se lo prese e lo trascinò all’ottavo cerchio dell’ottavo girone dell’inferno dove sono dannati i consiglieri di frodi, dicendo “ch’assolver non si può chi non si pente, né pentere e volere insieme puossi per la contradizion che nol consente”.
Che bella cosa, i versi di poesia indovinati e significativi! Ti restano nelle orecchie, e ti sollecitano a riferimenti, paralleli, valutazioni che ti illuminano e seducono. La contradizion che nol consente mi frulla in capo da tempo, e mi pare appropriato parlarne ora.
Primo termine della contraddizione da indagare: l’imprenditore. Ritengo che sia la più bella e articolata attività che esista. Cimenta l’intelligenza, l’immaginazione, il coraggio, la fermezza di propositi, la conoscenza del mondo e della natura umana, delle strutture economiche, politiche e amministrative, la capacità di negoziazione, la concretezza e il pragmatismo operativo. Ma è un compito assorbente. L’imprenditore è sempre sulla breccia; anche nei momenti di riposo e rilassatezza, sempre l’idea della sua impresa è presente in una piega del suo cervello. Camminando, più che guardarsi intorno godendo del paesaggio, consciamente o inconsciamente rimugina pensieri dell’azienda, dibatte problemi e formula soluzioni. Il primo pensiero, la prima preoccupazione è l’impresa. Nella triade abituale dei valori: famiglia, patria, Dio, penso che in lui l’impresa surrettiziamente si inserisca mettendosi al primo posto. L’agire dell’imprenditore tende soprattutto, e direi esclusivamente, al successo e al consolidamento della impresa, che è una sua creatura e di cui egli può disporre. Bene, nulla di male, ammiro ed apprezzo le qualità dell’imprenditore, le analizzo e le capisco e con lui collaboro.
Secondo termine della contraddizione da indagare: lo statista. Lo statista si occupa dello Stato, che è formato da cittadini che hanno fra loro molto in comune (tradizioni, storia, cultura) e anche molto di diverso (aspirazioni di vita, educazione, intelligenza, gusti e inclinazioni politiche). In sintesi direi che lo scopo primario dello statista sia il rafforzamento dello Stato e la felicità dei cittadini. Dico statista, e non politico. Il politico sembra aver di fatto lo scopo primario di perpetuare se stesso come politico, di salvaguardare e sviluppare la sua carriera, il suo partito, diciamo la sua azienda politica. Non appena il politico acquista una visione più distaccata rispetto a eventi contingenti e più pensosa dell’interesse di tutti i suoi concittadini, sia quelli che lo hanno votato come politico sia quelli che hanno votato per i partiti opposti, diventa uno statista. Dobbiamo augurarci che a capo dei governi ci siano statisti, e non solo politici.
Statista e imprenditore, ecco la contradizion che nol consente. Poi, oltre questa sintetica regola di giudizio, è certamente bene e illuminante analizzare l’operato dei governi, vedere le priorità di azione date agli organi dello Stato, le scelte di impegno, come vengono impiegati il tempo e i mezzi della collettività per realizzare che cosa. In conclusione è già difficile per un politico essere statista, figuriamoci per un imprenditore, sia pure di gran successo.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 23 Aprile 2005
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.