Sei buone ragioni per ribadire il nostro NO

La posizione di Rifondazione comunista sulla tangenziale

Riceviamo e pubblichiamo

Per l’ennesima volta siamo costretti a ribadire le ragioni della nostra contrarietà al prolungamento della tangenziale Arcisate-Bisuschio. Ragioni non ideologiche o di principio, ma di merito.

 

1)      La realizzazione della infrastruttura non fa  parte di alcun piano programmatico e di sviluppo della Valle relativamente alle prospettive economiche, sociali ed ambientali.

 

2)      La tangenziale sicuramente fluidifica inizialmente rendendo più scorrevole il traffico automobilistico da e per Varese, ma produce di conseguenza una ulteriore spinta all’urbanizzazione e quindi all’aumento del traffico privato che nel giro di pochi anni ci ripoprta al punto di partenza.

 

 

3)      Non ci pare che i problemi della viabilità interna alla Valle siano esattamente dovuti alla insufficienza e inadeguatezza della rete stradale, basta guardare allo stato in cui versa la rete ferroviaria regionale e il servizio di trasporto pubblico locale. Sarebbe sufficiente ascoltare le denunce ormai quotidiane degli studenti e dei pendolari per convincerci che la soluzione al congestionamento è la realizzazione di un servizio metropolitano interno di collegamento continuo e veloce con la città capoluogo.

 

4)      La smettano gli amministratori locali di centro destra a sostenere che la prosecuzione della tangenziale è vitale per la sopravvivenza delle attivita produttive della valle,altre sono le ragioni che negli anni hanno prodotto la desertificazione industriale,come altre sono le ragioni per cui nella nostra provincia ogni giorno chiude un’impresa.

 

 

5)      Siamo altresì preoccupati perchè dal progetto risulta in coincidenza della rotonda nei pressi di Lucino un peduncolo tronco in direzione Valle della Bevera, premessa per la realizzazione di una ulteriore strada di attraversamento della Valle stessa e di collegamento con Stabio?

 

6) Hanno ragione da vendere i cittadini che hanno sottoscritto una petizione popolare contro il   tracciato previsto, dato che la strada attraversa le loro case rendendo le abitazioni invivibili,             altro che accuse di egoismo lanciate dal Sindaco di Arcisate.

 

Domandiamo agli amministratori del centrodestra ed in particolare a quelli della Lega Nord della Valle, della Provincia e della Regione se non ritengono prioritario l’investimento sul trasporto ferroviario regionale e sul trasporto pubblico locale anche per dare risposta alle esigenze dei pendolari e degli studenti così maltrattati da un servizio inefficiente e insufficiente. Riteniamo sia il caso di dirottare le risorse destinate alla tangenziale al sistema di trasporto pubblico. Se così non è rimaniamo fermi alla nostra convinzione che la nuova strada è propedeutica ad una ulteriore, selvaggia cementificazione: le promesse di miglioramento e riqualificazione del trasporto pubblico rimangono, appunto, solo e soltanto promesse.

 

Il Segretario di Rifondazione Comunista – Circolo Valceresio.

Antonio Mandile

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Aprile 2005
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