Truffe e raggiri, ecco la classifica di Adiconsum

Utenti lasciati a sé stessi, raggirati o costretti a pagare servizi mai richiesti. Così il 2005 secondo l'associazione di consumatori

Cellulari mai acquistati che vengono spediti a casa, bollette del telefono gonfiate ad arte, connessioni internet che spariscono e compaiono senza che nessun utente abbia mai chiesto nulla. Questa la classifica dei disservizi riportata da Adiconsum Varese, che nel corso del 2005 ha dovuto far fronte a diverse segnalazioni da parte di utenti nella migliore delle ipotesi "solo" scontenti, altrimenti addirittura truffati.

Anche se non è proprio vero che il cliente ha sempre ragione, infatti, è quantomeno una questione di educazione che le aziende, soprattutto i colossi, si rendano disponibili a chiarire le finalità dei servizi offerti, ma a maggior ragione diano retta alle lamentele di chi si trova intrappolato a dover pagare opzioni non richieste o a sopportare i disagi relativi a trasporti, poste sanità e quant’altro.

Risultato: spesso, nel momento in cui l’utente cerca di far valere le sue ragioni non viene ascoltato o, addirittura, si perde in mille trucchi messi in atto per non risolvere il suo problema.

Queste sono le osservazioni dell’Adiconsum Varese, nata nel 1987 su iniziativa della CISL a tutela dei consumatori, che ha constatato che nel 2005 i problemi di maggior rilievo sono stati relativi ai collegamenti ad Internet, l’addebito di servizi non richiesti, trasferimenti di chiamata a numeri a pagamento come l’899 e 0878 con costo fisso di 15 euro a connessione.

Centotrenta, inoltre, sono stati i casi di reclami a seguito di acquisti di video telefonini mai voluti, soprattutto da anziani, la preda più facile per chi vuole raggirare.

Da non sottovalutare, poi, sono i traslochi di linea richiesti e mai ottenuti. Non mancano le polemiche verso Telecom ed altri operatori, per quanto riguarda l’attivazione di servizi accessori, come la segreteria telefonica, senza il consenso del cliente che si ritrova solo una bolletta più salata,o del pagamento del canone nonostante l’apparecchio telefonico sia di proprietà dell’utente e non dell’azienda.

La speranza di Adiconsum per il 2006 è che venga portato un po’ più di rispetto al consumatore, da parte di alcune aziende che, sempre più spesso, trascurano le esigenze del cliente.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Febbraio 2006
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