Il libro di Marco Baldini diventerà un film con Fabio Volo
Il noto dj di "Viva Radio2" ha presentato il suo libro confessione: "Il giocatore". Le riprese del film inizieranno ad agosto
Gli strozzini lo hanno portato fuori Milano, gli hanno fatto scavare una fossa. Sarebbe stato il suo ultimo domicilio, se non avesse pagato i debiti di gioco. Gli fecero annusare la morte. Dicono che una volta sia sufficiente per non dimenticarla più.
Lo ricaricarono in macchina e lo lasciarono in un vialone del centro, solo, a piedi. In quel momento capì che era ora di chiudere con la vita del giocatore d’azzardo. Quella vita gli era costata quasi cinque miliardi di lire, tante corse disperate alla ricerca di soldi per soddisfare l’illusione di poter recuperare quanto perduto. Nulla lo poteva fermare: né la famiglia (che era all’oscuro di tutto), né gli amici e tantomeno una carriera promettente nel mondo delle radio private. La scommessa era l’unico orizzonte possibile e l’unica alternativa era lasciare Milano.
Una storia uguale a quella di tanti altre persone caduti nella trappola del gioco, se non fosse che a raccontarla in un bel libro è Marco Baldini, uno dei due mattatori di “Viva Radio2”, la trasmissione culto che conduce insieme a Rosario Fiorello.
“Il giocatore” (Baldini Castoldi Dalai) è stato presentato dal noto dj e dal giornalista Marco Giovannelli alla biblioteca di Tradate, di fronte a un folto pubblico. Nell’occasione Baldini ha anche annunciato che la sua storia diventerà un film e il ruolo principale sarà affidato a Fabio Volo. Le riprese inizieranno ad agosto e l’uscita del film nelle sale è prevista all’inizio dell’anno prossimo.
Marco Baldini è riuscito a stemperare la drammaticità del tema del gioco d’azzardo con l’ironia tipica dei fiorentini. Ha ricordato gli esordi con altri giovani colleghi, allora sconosciuti, come Leonardo Pieraccioni, Giorgio Panariello e Marco Conti. A cambiare la sua vita però è stata Milano e Radio Deejay, grazie a Claudio Cecchetto che allora stava mettendo in piedi una vera scuderia di talenti con Jovanotti in testa. Era la “Milano da bere” dove circolavano tanti soldi, così tanti che in poche ore «potevi tirar su anche 90 milioni» che naturalmente poi Baldini si giocava su qualche cavallo.
Il gioco d’azzardo e i debiti hanno il potere di dividere le persone in amici e non amici. Gli amici, quelli che l’hanno aiutato, Baldini li cita con affetto: Linus «Un vero fratello maggiore, che mi ha salvato un sacco di volte», Sergio Valzania, Marco (un amico di Varese presente alla serata), Rosario Fiorello, anche lui in quel periodo alle prese con un problema non da poco.
Baldini non cerca scuse e non scarica le proprie responsabilità: «Sono stato io a voltarmi le spalle e a consegnarmi nelle mani degli strozzini. Una sorta di associazione a delinquere».
Non vuole fare il testimonial perché il suo è un caso privilegiato: «Io sono un uomo di successo che è tornato ad una vita normale. Il 99 per cento delle volte la gente non ha la mia fortuna, non guadagna quanto me. La vita della gente normale viene travolta». Poiché al peggio non c’è mai fine la Snai, la società che controlla le scommesse, ha pensato bene di chiedergli uno spot: «È come chiedere a Dracula di fare uno spot per la donazione del sangue» ha detto sorridendo il dj.
Marco Baldini ha un solo rimorso e non solo i soldi: «Sono stati nove anni della mia vita che non ho vissuto. È il tempo buttato via la cosa che più mi fa soffrire».
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