«Questa Finanziaria penalizza la sicurezza»

L'intervento della segreteria provinciale della Polizia di Stato sui tagli previsti nella legge economica

Riceviamo e pubblichiamo

In questi giorni si avvertono le grandi aspettative degli operatori rispetto all’imminente Legge Finanziaria, principalmente nella speranza che inverta quella politica dei “tagli su tagli” che di fatto ha ridotto in ginocchio le Forze di Polizia Nazionali. La situazione è critica come mai negli ultimi 20 anni: l’ultimo “regalo” che le Forze di Polizia Nazionali hanno ricevuto (dal 01.04.2006) è stato l’ennesimo taglio anche dei fondi per il lavoro straordinario, malgrado sia il più sottopagato d’Europa.

Tutto questo ha determinato sempre più vaste riduzioni nei servizi attuati sul territorio per poter far fronte alle esigenze della gente, compresi i preziosi servizi di prevenzione: bisogna necessariamente invertire la rotta, perché altrimenti sarà delusa ancora a lungo la sua crescente richiesta di sicurezza e di legalità.

Non ci sono più parole neppure per descrivere quanto sta avvenendo nella Polizia di Stato in tema di assunzione di personale: per la prima volta nella storia, si sta profilando la prospettiva di perdere di colpo 1.323 Agenti che potrebbero essere licenziati al 31.12.2006 in quanto non sono stati previsti i fondi per mantenerli in servizio. E tutto questo a fronte di una carenza di organico di 10mila unità, che diventerà di 13mila entro il dicembre 2008.

Se è vero che anni di tagli ininterrotti non possono essere il risultato solo di casualità, è vero anche che quanto è accaduto a Brescia insegna cosa accade quando una comunità si sente in pericolo: gli amministratori ed i politici locali si rivolgono al Ministero dell’Interno per chiedere più risorse, più uomini, più protezione.  Proprio questo dimostra quali siano i reali riferimenti dei cittadini nei momenti di tensione, e quali Istituzioni siano effettivamente in grado di incidere sul territorio in tema di sicurezza. Ma un Ministero che ha le casse vuote già in agosto, non si vede come possa potenziare l’azione delle Forze di Polizia, né quale risposta possa essere in grado sviluppare dinamicamente sul territorio.

Per scendere nel concreto, basterebbe prendere in esame la situazione del Commissariato di Gallarate: ad oggi per le pattuglie del Pronto Intervento è disponibile sulle h.24 un’unica vettura dotata dello specifico allestimento. Le altre due sole vetture disponibili sono prive dell’allestimento necessario. Vero è che l’azione del Commissariato è caratterizzata anche dagli effetti della sua attuale linea gestionale: sembra un mistero inestricabile il motivo per cui i settori investigativi ed informativi sono stati depotenziati da anni, sembra un problema irrisolvibile il fatto che questi settori rimangano costantemente penalizzati anche nell’assegnazione delle risorse. Ed in tema di risorse ugualmente penalizzati sono gli operatori del Pronto Intervento.

La situazione complessiva è veramente critica: se sul piano locale quanto accade dimostra che è giunta l’ora di puntare i riflettori sui criteri gestionali nel Commissariato, e di rinnovarli profondamente, sul piano nazionale siamo ormai al punto che il Sindacato deve mobilitarsi per evitare che si ripetano gli stessi errori delle Finanziarie del precedente Governo. Perché alla luce della situazione attuale, bisogna necessariamente recuperare il terreno perso in questi anni: la politica non può continuare ad investire in modelli troppo limitati pensando di produrre “sicurezza” solo attraverso l’impiego su scala industriale dei misuratori automatici di velocità o dei rilevatori automatici di contravvenzioni ai semafori, come fanno i Comuni.

Con la Legge Finanziaria bisognerà sciogliere tutte queste contraddizioni, perché nelle attuali condizioni non si possono chiedere ulteriori sforzi alle Istituzioni mentre ad esse si riservano solo “tagli”, e delusioni agli operatori delle Forze di Polizia Nazionali.

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Pubblicato il 23 Ottobre 2006
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