Un miliardo di euro per curare i varesini
Avviati i negoziati per definire la quantità e la qualità delle prestazioni che potranno fare ospedali, poliambulatori e case di cura. Obiettivo primario ridurre le liste d'attesa
Novecentoventiduemilioni e 355 mila euro: è la somma stanziata dalla Regione Lombardia per soddisfare le esigenze sanitarie dei cittadini della provincia di Varese. La quota pro capite è di 1062,46 euro, in aumento rispetto alla somma versata lo scorso anno che fu di 1049,30.
In questi giorni è iniziata la contrattazione tra Asl e aziende ospedaliere, case di cura private e poliambulatori per programmare l’offerta territoriale.
«Ci sono alcune criticità che vanno superate. Il nostro ruolo è quello di contribuire a riequilibrare l’offerta, controllando che tutti si assumano le proprie responsabilità per i bene degli utenti» ha dichiarato il direttore generale dell’Azienda sanitaria locale Pierluigi Zeli , secondo il quale la contrattazione avrà come obiettivo principale quello di ridurre tempi d’attesa e implementare le specialità in cui si registrano i maggiori problemi, come l’ortopedia, l’oncologia e la chirurgia cardio-cerebro- vascolare.
L’obiettivo per l’anno in corso è quello di creare una rete assistenziale efficace ed efficiente, in grado di rispondere ai bisogni della gente, senza gravare sugli ospedali, terminali di una catena che vede in prima linea la medicina generale e, in secondo piano, gli ambulatori specialistici.
Così, ad esempio, l’Asl ha contrattato con l’azienda ospedaliera di Varese un potenziamento del poliambulatorio di Arcisate: «Ancora non sappiamo se verrà spostato in quella sede il servizio prelievi attualmente sospeso a Cuasso – spiega il direttore sanitario Fabio Banfi – ma la decisione spetta all’ospedale». Altri passi avanti sono stati realizzati con l’attivazione di un ambulatorio oncologico a Cittiglio e il potenziamento del 118 nell’alto Verbano che si attiverà prossimamente.
Altre piccole e grandi criticità esplose nel corso dell’anno sul territorio, come a Saronno, a Tradate o a Somma, dovranno trovare una risposta proprio nella rete ambulatoriale.
Con gli ospedali, l’Asl avvierà una contrattazione per appianare gli squilibri più vistosi tra domanda e offerta: « Sul budget assegnato ad ogni azienda – ha spiegato il dottor Renato Soma, responsabile del Dipartimento Programmazione, Acquisto e Controllo dell’Asl – noi potremmo puntare su una quota pari al 2,5% per modificare quanto possibile l’attività dei ricoveri venendo incontro alle esigenze, dove, per esempio, le liste d’attesa sono elevate. Sul fronte delle prestazioni ambulatoriali potremmo variare l’impostazione per una quota pari all’8% del totale. Parliamo, in cifre globali, di 408 milioni di euro per i ricoveri e di 130 milioni per gli ambulatori, a cui si aggiungono anche le spese previste per la farmaceutica e quelle a bilancio per i medici di medicina generale».
Dopo un primo anno di sperimentazione, la Regione rinnova il suo impegno a controllare la quantità e l’appropriatezza della spesa, attribuendo all’Azienda sanitaria locale un ruolo di "contraente": «Il contratto che andremo a stipulare con le singole realtà sanitarie – spiega il dottor Zeli – presuppone una responsabilità specifica da parte dell’ente. Se, per qualsiasi motivo un contraente non potrà tenere fede al suo impegno, noi interverremo sanzionandolo».
Lo scorso anno, la sanità varesina soddisfò il 91% della richiesta territoriale, mentre il 3,3% dei cittadini si rivolse a strutture extraregionali e il 5,6% preferì altri centri lombardi.
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