“Tuttaunaltracosa” chiude in crescita
Successo per la mostra mercato dei prodotti equo solidali promossa da Pime e Botteghe del Mondo
60 paesi dei 5 Continenti. Oltre 1000 produzioni tra moda, arredamento e cibo esposte. 30.000 visitatori. Sono i numeri di “Tuttaunatracosa”, Mostra Mercato Equo e Solidale organizzata a Milano dal Centro Missionario Pime in collaborazione con l’Associazione Italiana Botteghe del Mondo, che riunisce 300 realtà del commercio Equo e Solidale italiano
Durante l’inaugurazione, grande interesse ha raccolto la sfilata di donne parlamentari dei vari schieramenti politici che presentando collezioni di questo commercio, hanno voluto dare voce al mondo Equo e Solidale, per sensibilizzare la collaborazione del Sistema della Moda Italiana con l’intento di continuare l’opera di sensibilizzazione anche in Senato.
Del resto se questa formula commerciale sta diventando una realtà sempre più concreta, è stato fino ad oggi solo grazie alla volontà di vari organismi di avviare un commercio alternativo, per instaurare relazioni più eque tra il Nord ed il Sud del Mondo.
Nato circa quarant’anni fa in Olanda, questo mercato rappresenta ora una realtà che, studi di settore, dichiarano in crescita (nel 2006 la maggiore centrale d’importazione italiana ha aumentato il fatturato del 10,6% – fonte www.altromercato.it), con un volume europeo che supera ormai i 660 milioni di euro (fonte studio Efta – European Fair Trade Associations). Uno scenario in cui il valore a consumo della grande distribuzione (dati Fair Trade Labelling Organisations) l’anno scorso è stato di 34,5 milioni di euro (erano 30 nel 2005 e 24 nel 2004), a fronte di un centinaio di referenze, con un incremento del 15% del valore e del 45% a volume. Sempre secondo lo studio, i prodotti del commercio Equo si trovano ormai in 79 mila punti vendita del Vecchio Continente. Tra questi ci sono oltre 55 mila supermercati e il fatturato, è in crescita del 20% l’anno. In questo contesto l’ Italia presenta un trend interessante, con un fatturato che supera 40 milioni di euro solo per i nove maggiori importatori no- profit ed un sistema distributivo che comprende 4000 supermercati e 500 botteghe, in grado di dare lavoro a qualche migliaio di persone.
Dati confortanti, che evidenziano lo sviluppo di una cultura Equo Solidale nel mondo. Allora perché non usare questa formula di commercio alternativo come strumento per aprire un dialogo costruttivo tra il Nuovo ed il Vecchio Continente per favorire una reale solidarietà verso i popoli più disagiati? Dice Andrea Ferrari Amministratore del Pime: “I risultati della nostra manifestazione, in crescita ogni anno, ci fanno capire che i consumatori sempre di più sono attenti alla provenienza delle merci e soprattutto al loro valore sociale, per questo ci auguriamo che, a cominciare dal tessile, anche le aziende comincino a costruire percorsi di riflessione su questi temi”.
Ora “Tuttaunaltracosa” punta al Sud, a Galatina (Lecce) dal 15 al 17 giugno, per un’ulteriore edizione che intende, attraverso il commercio Equo e Solidale, collegare l’Oriente al Mediterraneo.
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