Whirlpool: vittoria playoff, tribunale permettendo
Varese-Capo d'Orl. 86-75. Il successo biancorosso e la sconfitta di Cantù aprono le porte della griglia scudetto ai biancorossi. Resta solo un'incognita sul caso Benetton
Vincere con Capo d’Orlando e conquistare i playoff dopo due stagioni di assenza anche grazie a uno scivolone interno della rivale Cantù. Si poteva chiedere di più alla Whirlpool? Stasera no, anche se sulla qualificazione alla griglia scudetto della banda Magnano rimane una ciliegina da mettere, ma su quella Varese non può nulla. Per la festa bisogna infatti attendere la decisione dell’arbitrato Coni sul caso Benetton: se il tribunale dovesse restituire non più di sei punti a Treviso Varese sarebbe a posto.
Intanto Masnago si gode una buona squadra, che gioca più collettivo che con le individualità (bene i vari Carter, Fernandez, Capin) e si prende gli applausi dei quattromila sulle tribune, con i quali è pace fatta. Ora attendiamo chi sarà l’avversaria della post season, magari provando il colpaccio a Bologna: in tal caso potrebbe giungere un clamoroso quinto posto.
COLPO D’OCCHIO – Buon colpo d’occhio sulle tribune in occasione dell’ultima gara di stagione regolare di questo torneo 2006/07. Effetto dell’aria di “playoff vicini” e della bella vittoria con Cantù che ha riavvicinato squadra e tifosi. Non manca sugli spalti un coraggioso gruppetto di tifosi siciliani. In tribuna Bolzonella e Mladjan, tesserati per Varese che hanno finito i rispettivi campionati.
PALLA A DUE – Due novità nel reparto lunghi per Magnano: Howell e Galanda, acciaccati in settimana, lasciano il posto alla accoppiata formata da De Pol e Fernandez. Perdichizzi sceglie Busca in regia a spingere un quintetto con tanto atletismo.
Al rientro si rivedono Capin e Galanda, ma Gek commette subito due falli. Varese rimane avanti con i centri di un Holland speciale, però subisce parecchio in difesa sulle folate di Young già in doppia cifra. Il duello è Howell-Toure: i due si rispondono a suon di canestri, senza però riuscire a marcare il diretto avversario.
La contesa rimane incerta in avvio di ripresa: Howell schiaccia ancora ma Wells accorcia dall’arco e Francis dalla lunetta (47-45) e poi pareggia dopo tre errori di Holland. Magnano rimette Fernandez e Keys che devono fronteggiare il primo vantaggio ospite. Carter, liberi e tripla, scuote
IL FINALE – Fernandez a centro area e McFadgon dalla media si rispondono, poi quando Varese difende un po’ meglio ma non riesce a staccare gli ospiti nel punteggio. Le mani si raffreddano e congelano per qualche istante il punteggio, mosso poi da due liberi di Fernandez (68-62) e da una decisione arbitrale che mortifica una bella difesa di Varese. McFagdon sigla un nuovo -2 con Masnago che inonda di fischi le orecchie dei direttori di gara, davvero colpevoli nella circostanza. Di nuovo Fernandez ai liberi (70-66) con Varese che va col doppio playmaker e con un gancio di Galanda. Busca non si arrende, Fernandez rilancia. A 1’41” Magnano perde Gek per falli e fa rialzare De Pol e ringrazia Capin a segno sul
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IL PROTAGONISTA – A Cesare quel che è di Cesare, a Ruben quel che di Ruben. Magnano nel corso della stagione ha certamente commesso errori di gestione, sia in campo sia in alcune situazioni esterne. Ciò non toglie che Varese abbia centrato i playoff, dopo due anni di digiuno, anche grazie al lavoro del coach.
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