Insubrias BioPark: Italia e Svizzera unite per la ricerca
Inaugurato il primo parco biotecnologico del territorio insubrico nato dalle ceneri di diverse multinazionali che hanno fatto la storia dell'industria farmaceutica
E’ stato inaugurato lunedì 24 settembre, alla presenza di oltre 450 ospiti, l’Insubrias Biopark di Gerenzano, ottavo parco scientifico tecnologico italiano nel settore delle biotecnologie.
Si chiama Insubrias BioPark e il nome non mente: è il primo parco biotecnologico del territorio Insubrico (Varese, Como, Verbano Cusio Ossola e Canton Ticino) che unisce Svizzera e Italia nel campo della ricerca di settore.
Nato dalle ceneri di diverse multinazionali che hanno fatto la storia dell’industria farmaceutica (Dow Chemical, Marion Merrel Dow, Biosearch, Vicuron Pharmaceuticals, Pfizer…) l’lnsubrias BioPark è gestito dalla Fondazione Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita – che dal marzo 2007 è subentrata a Pfizer- e che vede tra i soci Provincia di Varese , Stato e Repubblica del Canton Ticino, Comunità di lavoro Regio Insubrica, Università dell’lnsubria, Fondazione Cardiocentro Ticino e Comune di Busto Arsizio.
A tenere a battesimo l’Insubrias BioPark, accanto al presidente della Fondazione Angelo Carenzi e al direttore del centro Andrea Gambini, c’erano l’assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani, il presidente della Provincia di Varese Marco Reguzzoni, il consigliere di Stato del Canton Ticino Gabriele Gendotti, ma anche il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli, il rettore dell’Università dell’Insubria Renzo Dionigi e il segretario generale della Regio Insubrica Roberto Forte. L’elenco degli ospiti illustri potrebbe continuare a lungo, a testimonianza dell’attesa e delle aspettative che un progetto come questo sta attirando.
La cerimonia di inaugurazione, aperta da un piccolo spettacolo teatrale, si è conclusa, dopo gli interventi dei relatori e le testimonianze dirette di aziende già al lavoro nel centro, con un taglio del nastro che ha coinvolto tutti i rappresentanti degli enti che hanno dato vita all’Insubrias BioPark, un gesto simbolico che ha voluto riaffermare la coralità di questo progetto.
Ma Insubrias BioPark, ha ambizioni che vanno oltre i confini della regione insubrica: nel luglio scorso la struttura ha ottenuto il riconoscimento di Assobiotech, Confindustria e Federchimica come ‘ottavo parco scientifico tecnologico italiano nel settore delle biotecnologie’ (gli altri sono Area Science Park di Trieste, Biolndustry Park Canavese, Parco Tecnologico Padano, Parco scientifico e tecnologico della Sicilia, Sardegna Ricerche, Science Park Raf dell’Ospedale San Raffaele di Milano e Toscana Life Sciences) e ora guarda anche oltre i confini europei.
L’lnsubrias BioPark, oltre ad essere attrezzato per ricerche scientifiche ad alto livello, è un incubatore di imprese, ospita cioè al suo interno aziende (fino ad oggi otto) che si occupano di ricerca in campo farmaceutico, ambientale, alimentare e medico. La struttura coperta, di oltre 15.000 mq è attrezzata con laboratori e apparecchiature all’avanguardia tra cui microscopi ottici, elettronici di scansione trasmissione e microanalisi, cappe a flusso laminare, celle freezer di varie tipologie, spettroscopio di risonanza magnetica nucleare, spettrometro di massa, impianto pilota biotecnologico, fermentativo e chimico. Questi macchinari, insieme a diverse sale riunioni e ad una biblioteca tecnico scientifica che conta oltre 7.500 volumi e riviste, sono a disposizione delle società incubate all’interno del centro. Obiettivo principale: dare spazio a ricercatori e alle aziende del settore bioteck e promuovere la ricerca, sia direttamente che indirettamente.
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