Cimberio, cambia tutto. Tranne il risultato finale

Varese-Pesaro 89-90. La squadra di Mrsic gioca una gara convincente ma concede a Pesaro il pallone che manda la partita ai supplementari. Decide Podestà a 3" dalla fine, arbitri non esenti da colpe

Sei partite giocate in casa, quattro sconfitte. La visita a Masnago della Scavolini accentua ancora di più la crisi di una Cimberio inchiodata sul fondo della graduatoria e incapace di gestire per l’ennesima volta una situazione favorevole. Come a Milano, Varese ha dilapidato nel finale un patrimonio di punti che in una situazione normale dovrebbe bastare per portare a casa un successo sacrosanto. Per fortuna rispetto allo scempio del Forum ci sono anche passi avanti, perché rispetto a quella volta e alle cadute casalinghe con Napoli e Avellino la Cimberio ha dimostrato un altro approccio e un’alta mentalità. Purtroppo non è bastato per eliminare quei tanti errori che ti fanno perdere le partite; il più clamoroso ovviamente è quello al termine dei regolamentari, quando sarebbe bastato fare fallo (e Mrsic a onor del vero lo ha invocato) per evitare brutte sorprese, e invece si è lasciato a tirare Brokenborough da tre punti il dardo che ha mandato le squadre al supplementare. Ma non dimentichiamoci pure dei 10 liberi sbagliati, di certe rotazioni sorprendenti (tipo quella che ha tenuto fuori, in contemporanea, Skelin, Beck e Galanda) o di certe prestazioni da bocciatura come De Pol o Fernandez. Infine, e teniamo giustamente per ultimo questo aspetto, non manca una sacrosanta lamentela nei confronti degli arbitri; sorvolando sul resto del match, preme evidenziare il mancato fallo ai danni di De Pol che a 14” dal termine aveva arpionato un rimbalzo decisivo. L’arbitro Duranti, a mezzo metro, ha però pensato bene di emulare il collega Pasetto, quello che scippò uno scudetto alla DiVarese di Thompson e lo consegnò a Pesaro. Un ricordo certo malizioso, ma questa sera più vivo che mai.

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Cimberio-Scavolini 89-90 dts 4 di 23

 COLPO D’OCCHIO – Il palazzetto che vorremmo sempre vedere, caldo, con tutti i settori aperti e le luci accese ai botteghini torna ad accendere la serata di Masnago. Di là c’è una rivale storica come Pesaro l’ambiente si prepara a dovere, con tanto di graditi ospiti nel parterre. Su tutti il Poz, Gianmarco Pozzecco, che forse stabilisce il record mondiale di mani strette nel corso di una partita di basket.

PALLA A DUE – Mrsic risolve il rebus esterni del quintetto base scegliendo sia Hafnar sia Babrauskas; sotto c’è Skelin fin dall’avvio. Cinque stranieri invece per Sacripanti, la medesima ricetta a lungo utilizzata a Cantù.

LA PARTITA Pesaro si presenta con un veemente 7-2 ma a differenza di altre occasioni la Cimberio reagisce ai canestri di Slay e Hicks. I biancorossi con Skelin risalgono la china (12-14) e pareggiano con Galanda prima che un libero di Capin e uno di Babrauskas diano il primo vantaggio interno che è anche il 16-14 del 10’.

Beck apre il secondo quarto con una fiammata da 8 punti in poco più di 2; in tribuna compare Pozzecco ma è un altro play, Passera, a infiammare Masnago con la tripla del 27-19. Troppo entusiasmo è deleterio: bastano due palloni mal giocati per ridare quota a una Scavolini. Mrsic toglie Beck (perché?) e l’attacco rinsecchisce; un canestro di Galanda evita il riaggancio ma poi Slay e Brokenborough confezionano il 29-30. Gek infila la prima tripla di Varese, ma Skelin commette il terzo fallo che lo riporta in panchina: un guaio poiché Fernandez non ne imbrocca una e Clark ne approfitta con la tripla del +5. Nel finale Sacripanti si prende un tecnico sacrosanto, consegnando alla Cimberio i palloni buoni per un nuovo sorpasso con Capin e Beck. Un sottomano di Fultz fissa il 41-40.

Si riparte con una tripla di Galanda e una di un impavido Babrauskas (49-42). I marchigiani trovano un Clark ancora preciso dal’arco cui stavolta replica Capin per due volte, centrando il 54-45. Hafnar deve rilevare Babrauskas (quarto fallo) nel momento in cui Pesaro sfrutta molto meglio i liberi rispetto a Varese e resta in scia. In attacco Skelin fa impazzire Pasco, scatenando il tifo dell’ex compagno Pozzecco. Beck e Hafnar tornano a pungere e la Cimberio tocca il +11 quando Pasco, demolito da Skelin, commette il quinto fallo. Tocca al solito Clark, con Passera a farfalle in difesa, a tenere gli ospiti a distanza di guardia, ovvero gli 8 punti del 30’, 65-57.

IL FINALE – Mrsic sceglie i due play per entrare nell’ultimo periodo, che comincia nel modo peggiore: canestro di Podestà con tanto di antisportivo. La panchina di casa rischia troppo, con fuori Beck, Galanda (4 falli) e Skelin anche se viene ripagata da un gran canestro di Hafnar e da un appoggio di Fernandez. Arrivano i punti di Slay e Hicks (71-64), che poi risponde a un tiro pesane di Capin. Pesaro si avvicina sul 74-70 e il rischio aggancio si concretizza con il panamense a 2’15” dalla sirena. Clark, il più basso in campo, segna anche il vantaggio ospite dopo rimbalzo d’attacco. Si va in volata con Varese ancora avanti grazie (a 1’08”) a una fiondata di Capin dai 6,25. Brokenborough fa un libero solo, Hafnar sbaglia ma un rimbalzo nella ionosfera di Babrauskas e i liberi del lituano valgono oro. Quando Varese strappa un altro pallone pare finita, ma il solito Cicoria vede il quinto fallo di Hafnar convertito in un 1/2 ai liberi da Hicks (80-78 a 24”). Anche Capin fallisce un personale e qui si compie il disastro. Con 14” da giocare e tre punti di vantaggio Varese non commette il fallo che tutta Masnago attende e Brokenborough da tre punti agguanta il supplementare.

OVER TIME – Capin sfodera la quarta tripla della partita, Podestà non sbaglia i liberi ma poi si inchina a Skelin. Il croato realizza un libero solo dopo un gran canestro di Clark ma prima De Pol e poi Babrauskas recuperano rimbalzi importanti. Mrsic toglie Capin (crampi), il lituano segna l’89-85 rintuzzato dai personali di Slay. Arrivano tre errori, poi i liberi di Clark che a 38” ne fallisce uno. Beck sbaglia dall’arco, De Pol va a rimbalzo, perde palla e Duranti a un metro, non fischia un fallo sul capitano. L’ultima azione di Pesaro è per Clark che sbaglia, la lotta a rimbalzo vede premiata una mano di Podestà a 3 secondi e 8 che imbuca l’89-90. 

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Pubblicato il 25 Novembre 2007
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