Cimberio, è amaro anche il derby

Cantù-Varese 96-83. Alla squadra di Bianchini non serve una partenza a razzo: nel quarto decisivo la difesa crolla e la Tisettanta festeggia

Va per traverso a Varese la prima ricetta servita a pranzo da Valerio Bianchini, nuovo “chef” biancorosso da mercoledì scorso. La Tisettanta Cantù si aggiudica 96-83 il più sentito dei derby e lo fa con un ultimo periodo perentorio, nel quale la Cimberio si smarrisce, perdendo anche quanto fatto di buono nella prima parte di gara. In pratica in casa biancorossa, a far da contraltare a una giornata in cui l’attacco ha fatto il suo dovere, non si è mai vista una difesa degna di questo nome per due azioni di fila. Il perché lo dovrà trovare Bianchini lavorando in settimana, visto che è troppo grave la lacuna mostrata a Cucciago in un fondamentale così importante. Forse, dopo aver visto la partenza a razzo della quale è stata protagonista, la Cimberio ha pensato di poter giocare con maggiore scioltezza del solito, trovando però una Cantù ben più pronta al momento decisivo. Fosse così, la situazione sarebbe ancor più grave, perché questa squadra non può e non potrà mai permettersi il minimo rilassamento contro nessuno. Lo dice la classifica, ahinoi. 

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COLPO D’OCCHIO – Passano gli anni, ma una cosa non cambia mai all’ingresso del Pianella: il freddo cane che ti assale sulla pelle e nelle ossa. Freddo che non si scioglie nemmeno quando le curve iniziano a farsi assordanti e quando sul parquet arrivano i giocatori. Galanda e Bianchini sono beccati dal pubblico, Gek risponde con un sorriso, il vate non si scompone mai.

PALLA A DUE – Il primo quintetto varato da Bianchini è quello con Babrauskas e Hafnar esterni ad affiancare Capin, Galanda e Skelin, inamovibili. Delmonte replica affidando il reparto piccoli a Wood e al “cardinale” Mazzarino. La Tisettanta deve rinunciare ad Abukar, in panchina ma non utilizzabile. 

LA PARTITA Skelin parte a razzo e con lui la Cimberio: il pivot segna, prende rimbalzi e stoppa: i compagni ne seguono l’esempio. In meno di Varese 2’ confeziona un 12-0 con la tripla di Babrauskas. Brown apre le marcature brianzole con un siluro dall’angolo cui risponde Galanda. Dopo meno di 5’ Gek realizza la terza bomba della sua partita siglando un 6-21 da lustrarsi gli occhi. Tocca a un italiano, Valenti, suonare la carica per la Tisettanta che al primo sbandamento biancorosso si riavvicina sul 14-21. Capin soffre la pressione e Bianchini lo richiama inserendo Passera ma Cantù ormai è in ritmo e arriva a -5. Ancora Galanda a segno, con Beck e Fernandez, punti buoni a chiudere la prima frazione sul 25-30. 
Mazzarino e Beck, protagonisti d’estate ai Panamericani, aprono con un duello la seconda frazione, assistiti da Boscagin e Wood. Il folletto americano e quello messicano tagliano le difese come il burro e il tabellone segna 35-39 già al 13’.Varese resiste in vantaggio anche quando il tiro fa cilecca e con due canestri di Fernandez (gancio) e Capin (contropiede) guadagna ancora qualche lunghezza (41-48 a 1’21” dal 20’). Si va al riposo lungo sul 44-50 con un tap in vincente di Boscagin sulla sirena.

Bianchini riparte con il medesimo quintetto dell’inizio, ad eccezione di Beck per Babrauskas, e ottiene 6 punti subito da Capin e Galanda ai quali replicano Wood e Toure (49-56). Le mani ora sono più fredde rispetto all’inizio, arriva più di un errore da entrambe i lati e Barauskas si piglia addirittura una stoppata sul tiro da tre da Francis. Un passaggio sbagliato di Beck consegna a Cantù il primo pallone del vantaggio, puntualmente sfruttato da Mazzarino. Il Pianella esaurito anche perché Skelin sbaglia due liberi, ma poi Beck realizza il +1 ospite. Galanda sbaglia, Wood no e Varese rischia l’asfissia quando esagera con i tentativi da lontano. Boscagin trova due punti pesanti su rimbalzo offensivo ma la difesa non è all’altezza e subisce il solito Mazzarino. A 3” dalla sirena un libero di Toure fissa il parziale sul 69-66 per la Tisettanta. 

IL FINALE – La quarta frazione si apre male, con Francis e Wood che portano i comaschi fino al +7. Sono Galanda (canestro incredibile) e Beck (tripla) a ricucire (75-73) ma la Cimberio si ingolfa con un’infrazione di 24” che la ricaccia indietro e che dà il via alla capitolazione biancorossa. Su una palla persa di Capin arriva pure l’antisportivo di Fernandez che frutta in tutto tre punti perché Francis è abile a rimbalzo d’attacco. Varese, sotto di 9, si affida a Galanda ma il lungo non trova più quei canestri del primo quarto. Via allora con Beck che prova l’ultimo assalto respinto subito da Toure e Wood. La Cimberio non va più: in attacco servirebbero tiri rapidi e invece arriva una ragnatela di passaggi poco utile alla causa. Gli ultimi 2’ sono di pura passione per Varese, perché Mazzarino e Toure non perdono occasione di colpire in piena faccia una Cimberio che non trova alcun modo per reagire. Finisce 96-83, la differenza canestri è pesante anche in chiave futura. Ora il baratro è davvero realtà.

IL TABELLINO

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Pubblicato il 02 Dicembre 2007
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