Una notte a litigare, poi la coltellata

Anghelito Mascheroni, 72 anni, ha ucciso la moglie, Ermanna Rampinini, da anni malata di Alzheimer. Ha chiamato i figli e i carabinieri subito dopo il folle gesto

Non ce l’ha fatta a resistere oltre. Un momento di rabbia dopo una una notte passata ad accudire la moglie in difficoltà. E così Anghelito Mascheroni, 72 anni, ha ucciso la moglie, Ermanna Rampinini di dieci anni più giovane, con una coltellata dritta nel cuore. Ha utilizzato un coltello da cucina trovato in casa. L’ha colpita all’ingresso dell’abitazione, gli inquirenti hanno trovato ancora l’arma nel petto della donna, e il marito con le mani sporche di sangue. Erano le 9 e 10, i due figli erano già usciti: dopo il delitto ha chiamato i parenti e i carabinieri: «Venitemi a prendere».

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Omicidio Gorla Maggiore 4 di 10

Il fatto si è consumato nell’abitazione della coppia, una villa di Gorla Maggiore, in via Volta, nella mattinata di mercoledì. Da tempo la donna era malata di Alzheimer e il marito probabilmente non ha retto alla pressione di una malattia così ingombrante. Nella notte tra martedì e mercoledì una pesante discussione, sfociata nella mattina con il folle gesto dell’uomo, dopo che i figli trentenni erano usciti per andare al lavoro. Mascheroni, pochi minuti dopo aver ucciso la moglie, ha preso in mano il telefono e ha chiamato i parenti ed anche i carabinieri raccontando quanto accaduto. Sul posto in tarda mattinata si è recato il pubblico ministero della procura di Busto Arsizio Giovanni Polizzi che sta conducendo le indagini.

La coppia era molto ben vista e conosciuta in paese, da tempo di sapeva della malattia della donna. Entrambi in pensione, lui era lattoniere in una ditta del paese, lei fino al ’78 ha lavorato nella ditta Mayer. Per oltre dieci anni si è occupata anche della gestione del bar dell’oratorio del paese.
Poco dopo l’accaduto è giunta sul posto anche la sorella di Mascheroni, Maria, uscita sconvolta dall’abitazione: «Non ci credo, non è mio fratello quello che agito, è impossibile». 
Senza parole anche i vicini: «Solo la disperazione può averlo portato a compiere un tale gesto – ricorda un vicino -. Mi sembra impossibile, li vedo ancora passeggiare a braccetto per le vie del paese».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Gennaio 2008
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