Fiorenzo Magni fu sconfitto dall’autunno
Una cartolina recapitata alla redazione porta i saluti di Fiorenzo. Un omaggio al vicecampione mondiale del 1951 e all'autore del racconto: «mister Cavedio»
Una cartolina, con tanto di francobollo di posta prioritaria, è arrivata alla redazione di Varesenews. Il timbro riporta la località di Roserio, proprio quella del «dio» di Testori. Un ciclista in bianco e nero e una scritta grande al centro: «Fiorenzo Magni». E più sotto in piccolo «Campionati del mondo di ciclismo 1951-2008». Fino a qui tutto normale, o quasi. Magni, infatti, fu il secondo classificato nel mondiale varesino del 1951.
Sul retro della cartolina la spiegazione. Innazitutto non si tratta di una cartolina, bensì di una «corto-lina», perché ha come messaggio un racconto breve. L’autore è Fiorenzo Croci, più conosciuto come «mister Cavedio». La sua faccia, insieme all’inseparabile coppola, gironzola in bici per il centro di Varese, di giorno e di notte (è finito anche sulla copertina di un noir). Croci è l’immagine e il motore dell’associazione culturale che da parecchi lustri anima via Vetera. Un contenitore di varia umanità artistica (o aspirante tale): scrittori, musicisti, drag queen, sommelier, pittori, poeti e molto altro.
Ritornando alla corto-lina, Fiorenzo Croci ha voluto rendere omaggio al nome condiviso con il quasi campione mondiale di allora.
Buona lettura.
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Da Fiorenzo a Fiorenzo, perché il mio nome viene da pianure veloci, leggendarie montagne e discese a rotta di collo, viene da quelle vittorie di Fiorenzo magni, da quella fatica di ciclista, umile e sacra come il lavoro nei campi, e sono contento che i miei genitori abbiano scelto questo nome al posto di quegli altri, Fausto e Gino, che non mi sarebbero piaciuti, Fiorenzo, colui che fiorisce, come l’albero del mio giardino, d’inverno spoglio e sconfitto, e in primavera vittorioso, primo fra tutti … e in quel Campionato del mondo del 1951 qui a Varese l’autunno era in anticipo, e fiorenzo Magni, come dicono le cronache sportive di allora, era rientrato bene sul gruppo dei fuggitivi, forte e determinato, sapeva di poter vincere, era in giornata e aveva, come si dice in gergo, le gambe buone, ma poi quella volata sbagliata, l’incomprensione con Bevilacqua, e una gara persa, un mondiale al vento, un rammarico che sarebbe rimasto tutta la vita, e Fiorenzo, colui che fiorisce, non si era accorto che a Varese le foglie già cadevano, e per il nome che portava non era stagione … e sconfitte e vittorie si sarebbero rincorse ancora, in un’identica scrittura e con un unico intento, raccontare il tempo che passa, e io adesso guardo il mio albero in giardino, lui c’era prima che io nascessi e prima ancora delle imprese sportive di Fiorenzo Magni, non è un sempreverde, vive la vita così com’è e fiorisce a ogni stagione, proprio come quel nome.
Fiorenzo Croci
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