Niente occupazione, i ragazzi vogliono prima capire
In assemblea, gli studenti dei licei artistico e classico hanno affrontato il decreto Gelmini. Escluso un gesto di protesta al Frattini, se ne discute al Cairoli
Vogliono capire, riflettere e poi decidere. Gli studenti varesini hanno scelto il confronto, prima di dare vita alla protesta. Sia all’artistico Frattini sia al classico Cairoli, i ragazzi si sono riuniti in assemblea: troppo vaghi e confusi i messagi che arrivano in merito al decreto che riformerà la scuola.
A Masnago, questa mattina, gli studenti dell’artistico hanno riununciato alle lezioni all’aperto, visto il tempo, e hanno ottenuto dal preside Paolo Baretti sette classi dove riunirsi per discutere con una decina di professori: « Abbiamo voluto lasciare la massima libertà ai nostri compagni – spiega il rappresentante di istituto Nico – ci sono, quindi, alcuni studenti in classe a fare lezione regolare, ma almeno 500 ragazzi dei 750 di questa scuola vogliono sapere e capire».
Grande la disponibilità da parte degli insegnanti: sul tavolo ci sono diversi volantini, quasi tutti contro la riforma ma anche uno a favore firmato da cinque studenti che titolano la loro voce stampata "Proriforma- Don’t strike" ed elencano tre "verità" ignorate del Decreto che salvaguardano qualità e conoscenza della scuola.
«Non occuperemo quest’istituto – assicura Gianluca, rappresentante del liceo artistico – perchè siamo soprattutto minorenni e non vogliamo comportamenti estremi. Vogliamo continuare a confrontarci e a capire: la nostra scuola rischia di perdere importanti insegnamenti e questo ci impoverisce. Ritengo che, quando arriveremo ad una conclusione condivisa, scriveremo un documento e lo invieeremo al Ministro. So che non servirà a molto, ma vogliamo far arrivare la nostra voce». Per i ragazzi una mattinata di approfondimento a cui è seguito un pomeriggio di lavoro: nei laboratori creativi dell’artistico si sono realizzati striscioni e bandiere che sfileranno giovedì 30 ottobre.
Più confusa e combattuta è la situazione al Cairoli: qui le diverse anime politiche si sono confrontate per tutta la mattinata( prima con le due classi del ginnasio e poi con il liceo) mediate dalla preside Daniela Tam Baj. I ragazzi di quarta e quinta si sono già pronunciati in un sondaggio contro il decreto ( 65%) mentre i compagni più grandi si sono nettamente spaccati sulla bocciatura del Ministro: « La nostra scuola vuole uscire in modo compatto e unitario – assicura la rappresentante degli studenti Francesca – studenti, professori e dirigenti. Quindi, visto che abbiamo idee opposte, non organizziamo iniziative che coinvolgeranno l’istituto. Mercoledì mattina, però, faremo un presidio all’ingresso del classico. Mentre abbiamo già organizzato un presidio aperto a tutti a Varese, giovedì, in concomitanza con le manifestazioni in altre città, in piazza XX Settembre, a partire dalle 8.30».
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